Non c’è posto nel ministero per coloro che abusano dei minori: lo ribadisce Papa Francesco in una Lettera ai presidenti delle Conferenze Episcopali e ai superiori degli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica circa la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, che da domani per la prima volta si riunisce per la sua plenaria in Vaticano. La Commissione è stata istituita dallo stesso Pontefice nel marzo dell'anno scorso “con lo scopo di offrire proposte e iniziative orientate a migliorare le norme e le procedure per la protezione di tutti i minori e degli adulti vulnerabili”. Il Papa ha chiamato a farne parte “personalità altamente qualificate e note per il loro impegno in questo campo”. Il servizio di Sergio Centofanti:
Fare tutto il possibile per sradicare da Chiesa
piaga abusi
Nella Lettera, Papa Francesco ricorda l’incontro commovente,
nel luglio dell’anno scorso, con alcune persone che hanno subito abusi sessuali da
parte di sacerdoti: lì ha potuto sperimentare personalmente “l'intensità delle loro
sofferenze” e “la solidità della loro fede”. Ciò – scrive - lo “ha ulteriormente confermato
nella convinzione che occorre continuare a fare tutto il possibile per sradicare dalla
Chiesa la piaga degli abusi sessuali sui minori e aprire una via di riconciliazione
e di guarigione in favore di coloro che sono stati abusati”. Per questi motivi, lo
scorso dicembre ha aggiunto alla Commissione alcuni nuovi membri, in rappresentanza
delle Chiese particolari di tutto il mondo.
La Chiesa non risparmia sforzi per tutela minori
In questo contesto, il Papa ritiene che “la Commissione
potrà essere un nuovo, valido ed efficace strumento” per aiutarlo ad “animare e a
promuovere l'impegno dell'intera Chiesa” a “mettere in atto le azioni necessarie per
garantire la protezione dei minori e degli adulti vulnerabili e dare risposte di giustizia
e di misericordia”. “Le famiglie – afferma - devono sapere che la Chiesa non risparmia
sforzi per tutelare i loro figli e hanno il diritto di rivolgersi ad essa con piena
fiducia, perché è una casa sicura. Non potrà, pertanto, venire accordata priorità
ad altro tipo di considerazioni, di qualunque natura esse siano, come ad esempio il
desiderio di evitare lo scandalo, poiché non c'è assolutamente posto nel ministero
per coloro che abusano dei minori”.
Verifica periodica adempimento norme
Occorre anche “vigilare con attenzione – sottolinea
il Papa - affinché si dia piena attuazione alla Lettera circolare emanata dalla Congregazione
per la Dottrina della Fede, il 3 maggio 2011, per aiutare le Conferenze Episcopali
nel preparare linee-guida per il trattamento dei casi di abuso sessuale nei confronti
di minori da parte di chierici. E' importante che le Conferenze Episcopali si dotino
di uno strumento per la revisione periodica delle norme e per la verifica del loro
adempimento. Al Vescovo diocesano e ai Superiori maggiori spetta il compito di verificare
che nelle parrocchie e nelle altre istituzioni della Chiesa venga garantita la sicurezza
dei minori e degli adulti vulnerabili”.
Disponibili all'incontro con le vittime
Inoltre, le Diocesi e gli Istituti di vita consacrata
e le Società di vita apostolica “sono esortati ad individuare programmi di assistenza
pastorale, che potranno avvalersi dell'apporto di servizi psicologici e spirituali.
I Pastori e i responsabili delle comunità religiose – è l’invito di Papa Francesco
- siano disponibili all'incontro con le vittime e i loro cari: si tratta di occasioni
preziose per ascoltare e per chiedere perdono a quanti hanno molto sofferto”.
Collaborazione piena
Per tutti questi motivi, il Pontefice chiede ai presidenti
delle Conferenze Episcopali e ai superiori degli Istituti di vita consacrata “la collaborazione
piena e attenta con la Commissione per la Tutela dei Minori”. Il lavoro della Commissione
– spiega - comprende “l'assistenza a voi e alle vostre Conferenze, attraverso il reciproco
scambio di ‘prassi virtuose’ e di programmi di educazione, formazione e istruzione
per quanto riguarda la risposta da dare agli abusi sessuali”.
Riparare ingiustizie
“Ci aiuti Maria Santissima, Madre della tenerezza
e della misericordia – conclude il Papa - a compiere con generosità e rigore il nostro
dovere di riconoscere umilmente e di riparare le ingiustizie del passato e ad essere
sempre fedeli al compito di proteggere coloro che Gesù predilige”.
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