2015-02-09 17:42:00

Calcio. Politica e ultras in curva, problema globale. Morti e feriti allo stadio in Egitto


Ultras e politica seminano panico e morte in Egitto al termine della partita Enppi - Zamalek della Serie A egiziana a Il Cairo. Un 'derby' che registra almeno 30 morti e decine di feriti per gli scontri seguiti alla partita tra ultrà del Zamalek e le forze di sicurezza, gara giocata e terminata in parità. Il campionato egiziano è stato sospeso 'sine die'.

Motivo del disastro, la mancanza dei biglietti richiesti dai tifosi dello Zamalek per assistere alla partita e non concessi dal presidente della società in rotta con le frange più politicizzate del tifo che lo considerano vicino al deposto presidente Mubarak. La fallita primavera araba della società egiziana, seguita alla caduta di Mubarak e dei Fratelli Musulmani, oggi considerati alla stregua di terroristi da parte delle autorità egiziane, hanno spostato l'insoddisfazione popolare tra le frange più estreme degli ultras.  

Guardare le partite della Nazionale di calcio va contro la Sharia. Con questa motivazione il 12 gennaio scorso i miliziani dello Stato Islamico hanno fucilato in piazza, a Mosul, in Iraq, 13 ragazzi che stavano sostenendo la selezione irachena impegnata nelle partite della Coppa d’Asia. Non solo una punizione, ma soprattutto un avvertimento nei confronti della popolazione che vive nei territori dell’autoproclamato califfato. Ma i ragazzi non hanno rinunciato al calcio e nelle zone curde della Siria, al confine con la Turchia, si gioca come segno di speranza e libertà mentre si combatte contro l'Is. 

Intanto, la Costa d'Avorio vince la coppa d'Africa e batte anche la paura del virus Ebola, che ha portato il Marocco a rifiutare l'organizzazione del torneo. 

In Italia, la vicenda del possibile fallimento del Parma rischia di falsare il campionato, mentre la polemica tra Juventus e MIlan per un presunto gol della Juve in fuorigioco, secondo la società milanese, riapre il dibattito sulla tecnologia in campo e dimostra che anche la tanto invocata moviola non risolve i problemi. Il calcio è, e resta, un bellissimo gioco soggetto all'errore umano. Errore arbitrale che va accettato perchè parte del gioco del calcio. 

Con noi l'opinionista Carlo Nesti, giornalista e scrittore. Il commento di don Leonardo Biancalani e Antonio Menenti. 

 

 








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