2015-02-10 15:57:00

Ucraina: l'appello del Papa è a tutte le parti coinvolte


Papa Francesco "ha sempre inteso rivolgersi a tutte le parti interessate nella crisi in Ucraina". E’ quanto detto dal direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, in un incontro oggi con i giornalisti. Il servizio di Francesca Sabatinelli:

In un momento così delicato come quello che vive l’Ucraina, è doveroso mettere di nuovo in luce le intenzioni del Papa. Il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ribadisce l’attenzione con la quale la Santa Sede segue la crisi che riguarda le regioni orientali dell’Ucraina. “In presenza di un’escalation del conflitto che miete numerose vittime innocenti – sottolinea padre Lombardi – il  Santo Padre Francesco ha rinnovato in più occasioni l’appello a favore della pace”. Il Papa con tali interventi, aggiunge, invitava “i fedeli a pregare per i morti e i feriti a causa delle violenze”, nonché sottolineava “l’urgenza di riprendere i negoziati, quale unico percorso possibile per uscire dalla logica di un crescendo di accuse e reazioni”:

"Di fronte alle diverse interpretazioni che sono state date alle parole del Papa, specialmente quelle di mercoledì 4 febbraio all’udienza generale, ritengo utile precisare che egli ha sempre inteso rivolgersi a tutte le parti interessate, confidando nello sforzo sincero di ciascuna per applicare le intese raggiunte di comune accordo e richiamando il principio della legalità internazionale, al quale la Santa Sede ha fatto riferimento più volte da quando è cominciata la crisi".

Come ripeteva spesso San Giovanni Paolo II, precisa quindi il direttore, “l’umanità deve trovare il coraggio di sostituire il diritto della forza con la forza del diritto”. Dal 16 al 21 febbraio prossimi, vi sarà la visita "ad Limina" dell’episcopato ucraino, che il Papa attende con gioia:

"Sarà una ulteriore occasione per incontrare quei fratelli Vescovi, per essere informato direttamente sulla situazione di quel caro Paese, per confortare quella Chiesa e quanti soffrono e per valutare insieme cammini di riconciliazione e di pace".

L’atteggiamento della Santa Sede, dice quindi padre Lombardi in risposta alle domande dei giornalisti, è “sempre quello di cercare le soluzioni negoziate: questo è un principio assolutamente generale per tutte le situazioni di conflitto”. Quando ci sono tentativi in corso, quindi, si incoraggiano il più possibile, rispettando però il ruolo della Santa Sede:

"Naturalmente, con una posizione che non è di essere un’autorità politica, ma un’autorità di carattere morale e religioso evidentemente, che chiede a tutti di mettere la disposizione migliore, la disponibilità più ampia per i valori fondamentali della pace, del rispetto della vita e così via. Chiaramente, la soluzione negoziata in tutti i casi dei conflitto che sono in corso è sempre quella che viene proposta e sostenuta".

Il 21 febbraio, il Papa incontrerà la cancelliera tedesca, Angela Merkel, in Vaticano, occasione in cui il dossier Ucraina sarà sicuramente nell’agenda del colloquio:

"E’ normale che, quando il Papa incontra personalità politiche autorevoli, si mettano sul tavolo gli argomenti di attualità e di preoccupazione maggiore. Darei abbastanza per naturale che questo sia un argomento presente nella conversazione o come sfondo dell’incontro. Allo stesso tempo, normalmente non è che il Papa entri in particolari di soluzioni di carattere politico che non sono di sua competenza".

Sarà quindi condivisione di preoccupazione, ma non per questo – ribadisce Lombardi – si arriverà a un suggerimento di “soluzioni specifiche o di prese di posizioni particolari”, anche perché “di solito, gli aspetti di carattere anche un po’ più politico vengono trattati nei colloqui con il segretario di Stato”. Anche lì però non è da aspettarsi “un intervento con soluzioni specifiche proposte da parte del Papa o della Santa Sede: non è il suo campo”.








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