C’è ancora molto da lavorare, ma un passo fondamentale verso la soluzione della crisi ucraina è stato fatto. Questa la posizione europea sull’accordo di Minsk. Domenica inizierà il cessate il fuoco, lunedì il ritiro delle artiglierie. Gli osservatori dell’Osce veglieranno sull’attuazione degli impegni presi.
Europa pronta a nuove sanzioni
I Ventotto hanno ribadito che verranno assunte nuove
sanzioni contro la Russia se qualcosa non andrà come concordato. Mosca mostra al momento
ottimismo: i separatisti hanno accettato l’accordo. La cosa non era data per scontata. Basta
sostenerli, è l’invito al Cremlino dalla Casa bianca. Che Mosca ritiri i suoi uomini
e le sue armi dall’Ucraina orientale.
Le accuse di Kiev a Mosca
Kiev accusa i vicini di “controllare direttamente
i miliziani”. Ieri sarebbero entrati dal confine carri armati e lancia missili in
gran numero. Oggi secondo Andriy Lysenko, portavoce della cosiddetta operazione anti-terrorismo
lanciata da Kiev nell'aprile 2014 contro i separatisti all'est, i ribelli filo-russi
stanno "continuando ad ammassare forze nelle aree principali del conflitto armato.
I combattenti starebbero valuntanto una nuova offensiva sullo strategico nodo ferroviario
di Debaltsevo, situato a meta' strada tra i bastioni secessionisti di Donetsk e Lugansk,
e il porto di Mariupol. Quest'ultimo, ancora in mano ai lealisti, e' l'unico ostacolo
rimasto a impedire la saldatura tra le regioni russofone orientali e la Crimea, gia'
annessa da Mosca
Le violenze non si fermano nel Donbass
Intanto sale
il numero dei militari ucraini caduti nelle
ultime 24 ore nel conflitto del Donbass. Secondo il portavoce delle forze armate ucraine, Andrii Lisenko, nei recenti combattimenti sono stati uccisi 11 soldati e altri 40 sono rimasti feriti. "Non voglio che
nessuno si faccia illusioni, ne' mi consideri
'naif': siamo ancora lontani dalla pace": e'
l'avvertimento lanciato dal presidente ucraino, Petro
Poroshenko, all'indomani dell'intesa raggiunta a Minsk
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