2015-02-13 13:01:00

“M’illumino di meno”: si spengono anche luci Cupola San Pietro


Ricorre oggi l’11.ma edizione di “M’illumino di meno”, campagna internazionale per il risparmio energetico, lanciata dalla trasmissione radiofonica Caterpillar di Radiodue e patrocinata dal Parlamento Europeo. Per l’occasione anche le luci della Cupola di San Pietro vengono spente dalle 20.30 alle 21.30. Sull’importanza di iniziative come questa e il forte impegno di Papa Francesco in favore della difesa del Creato, Alessandro Gisotti ha intervistato Andrea Masullo, direttore scientifico dell’associazione “Greenaccord”:

R. – Sicuramente i simboli sono importanti e noi lo sappiamo bene. Però se ai simboli non si accompagna anche una riflessione e un approfondimento sulla situazione grave che noi stiamo creando sull’ecosistema e anche sulla responsabilità individuale, allora è chiaro che il simbolo diventa qualche cosa che vale poco. Quindi è importante che da questa iniziativa parta un approfondimento e una riflessione sulla tematica ecologica.

D. – Papa Francesco ha moltiplicato, negli ultimi tempi, i suoi interventi proprio sulla salvaguardia del Creato. Recentemente in una Messa a Santa Marta ha detto che “tutelare l’ambiente non è una prerogativa dei verdi, ma qualcosa che ogni cristiano dovrebbe considerare importante”. Ecco, una sua parola su questa sottolineatura…

R. - Papa Francesco, in diverse circostanze, ha sottolineato come la “cultura dello scarto” danneggi l’uomo e danneggi la natura. Perché è una cultura pervasiva, è la cultura del consumismo, è la cultura che ha come base non l’uomo, ma l’utilità economico-finanziaria. Per cui le persone che producono poco, che consumano poco, come gli anziani e come i poveri, vengono scartate, così come le risorse naturali quando non servono al mercato, non servano all’economia. Quindi la riflessione del Papa è veramente importante ed è il preludio dell’Enciclica che stiamo aspettando e che sicuramente avrà tutti questi contenuti fondamentali che ricuciono l’economia della natura con l’ecologia umana.

D. – Francesco, come i suoi predecessori, sottolinea la necessità di guardare all’interezza e di non staccare l’uomo dall’ambiente in cui vive, come vorrebbero – anche nel recente passato – alcuni movimenti ideologici…

R. – Noi ci dobbiamo rendere conto di un fatto che può sembrare banale, ma del quale ci siamo profondamente dimenticati: il benessere umano dipende dalla natura, dal benessere dell’ecosistema che ci fornisce tutto ciò, dal Creato che ci fornisce tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Quindi se danneggiamo la natura, danneggiamo noi stessi. Non è una questione ideologica: al primo posto c’è sempre l’uomo che ha bisogno della natura. Un’umanità sana non può prescindere da un Creato sano.

D. – A fine 2015 si terrà la Conferenza sul Clima a Parigi, come guarda Greenaccord a questo evento?

R. – Siamo molto preoccupati, perché Parigi sembra essere davvero l’ultima spiaggia. Anche qui ciò che manca non è la conoscenza scientifica, perché ormai la comunità scientifica internazionale ha detto in tutti i modi quanto sia grave il cammino su cui stiamo rispetto ai cambiamenti climatici e che cosa si dovrebbe fare. C’è la mancanza di un senso di responsabilità di vivere veramente in una casa comune e quindi ci vuole un atteggiamento: l’umanità deve riconoscersi come un’unica famiglia che protegge la sua casa. Greenaccord, qualche settimana prima dell’incontro di Parigi, ha convocato giornalisti da tutte le parti del mondo, con l’intenzione di metterli a confronto con i massimi scienziati e con i negoziatori, perché si assumano la responsabilità di andare a Parigi a prendere delle decisioni concrete.








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