2015-02-14 07:11:00

Messico: appello dei vescovi a dialogo e riconciliazione


È un appello al dialogo ed alla riconciliazione quello lanciato da mons. Carlos Garfias Merlos, arcivescovo di Acapulco, in un messaggio pubblicato sul sito web della Conferenza episcopale messicana (Cem). Le parole del presule sono state diffuse dopo l’ennesima protesta della popolazione in relazione al “caso Iguala”, ovvero alla vicenda dei 43 studenti scomparsi lo scorso settembre. Pochi giorni fa, in migliaia hanno occupato l'autostrada tra Acapulco e Città del Messico, contestando le versioni ufficiali del governo sull’accaduto. Il tutto mentre il 6 febbraio, sempre ad Acapulco, sono stati ritrovati 61 corpi in un crematorio abbandonato; tra loro, anche i cadaveri di donne ed adolescenti.

Dialogo è indispensabile per costruire la pace
“Spesso le proteste affondano le loro radici nell’indifferenza di chi governa e nell’indignazione sociale – scrive mons. Merlos – Esse sono un diritto, ma il rischio è quello di scadere nella violenza, senza passare alla fase di dialogo e confronto sociale”. Di qui, l’esortazione dei presule a “promuovere il dialogo in tutte le forme possibili”, perché “esso è la condizione senza la quale non si risolvono i problemi, le divisioni ed i conflitti, siano essi in ambito nazionale, statale, ecclesiale o familiare”. Non solo: mons. Merlos ribadisce che “il dialogo è una condizione indispensabile per costruire l’unità e la pace”.

Bene comune, responsabilità di tutti
Di qui, l’appello ad “intavolare un dibattito profondo, sincero, aperto, chiaro e trasparente, ispirato all’amore ed alla verità, condotto con la giusta prudenza, non esclusivo bensì inclusivo, in un’ottica di confronto critico e rispettoso”, che porti al necessario “discernimento per prendere le decisioni migliori”. “Nella nostra società – continua il presule – dobbiamo comprendere l’autentica esperienza della democrazia ed il rispetto per le diverse opinioni”, perché “è responsabilità ed impegno di tutti costruire la pace e cercare il bene comune, al di là dell’individualismo”.

Diventare isole di misericordia nel mare dell’indifferenza
Guardando, poi, all’avvicinarsi della Quaresima, che avrà inizio il prossimo 18 febbraio, Mercoledì delle Ceneri, mons. Merlos richiama la necessità di “combattere l’indifferenza” in nome dell’unità e della comunione, facendosi carico in particolare dei più “piccoli, deboli e poveri”. Solo così, conclude il presule, si potrà essere “isole di misericordia nel mare dell’indifferenza”. (I.P.)








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