“Essere ministri ordinati nella Chiesa di Cristo significa essere servi dell’Amore”: inizia così il messaggio della Conferenza episcopale spagnola, diffuso in vista della Giornate del Seminario, che si celebreranno dal 16 al 19 marzo 2015. Nel documento – che guarda soprattutto all’esempio di Santa Teresa d’Avila, proprio nell’Anno Giubilare spagnolo che ne celebra i 500 anni dalla nascita – si sottolinea come l’epoca attuale necessiti di ministri ordinati che sappiano contrastare “le realtà che distruggono la vera fede”. Tale contrasto diventa possibile grazie “alla convinzione che una vita ritirata e contemplativa debba essere associata alla preghiera”.
I poveri, privilegiati nel cuore di Dio
È da qui, infatti, “da una preghiera che porta ad una vita distaccata da sé e dalla
realtà mondana”, che deriva “un impegno serio per i poveri, un impegno che nasce dall’apprezzamento
per la povertà stessa” e che sa “valorizzare la vita priva di falsi onori e di ricchezze”.
Ricordando, poi, che “l’opzione preferenziale per i poveri” è frutto del Concilio,
la Chiesa spagnola cita l’Esortazione apostolica post-sinodale “Evangelii gaudium”
di Papa Francesco, in cui si ribadisce che “il cuore di Dio ha un posto privilegiato
per i poveri”.
Superare dicotomia tra interessi economici e bene comune
“Ogni azione ecclesiale, dunque – si legge ancora nel messaggio – deve essere marcata
da una coscienza aperta a Dio che ci permetta di superare i meri interessi economici”.
Partendo da “un’apertura alla trascendenza”, infatti, “si potrà formare una nuova
mentalità politica ed economica che potrà contribuire a superare la dicotomia assoluta
tra l’economia ed il bene comune sociale”. Infine, i presuli iberici ricordano l’impegno
della Chiesa e dei suoi ministri nel “promuovere tra gli uomini quelle strutture sociale
che pongano rimedio alle condizioni di tanti poveri nel mondo”. (I.P.)
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