Sembra reggere, nel complesso, la tregua scattata in Ucraina allo scoccare della mezzanotte: la prima notte di cessate il fuoco, è infatti trascorsa abbastanza tranquillamente; si sono registrate raffiche di armi automatiche ma non colpi d’artiglieria. Il provvedimento, deciso giorni fa a Minsk, in Bielorussia, nel corso di un vertice cui hanno partecipato il presidente russo Putin, il suo omologo ucraino, Poroshenko, il cancelliere tedesco Merkel e il presidente francese Hollande, è stato definito “un grande successo dell’Europa, frutto del gioco di squadra”, da Francesca Mogherini, Alto rappresentante dell’Ue per la politica estera.
Accuse reciproche di violazioni
Nonostante la situazione sostanzialmente tranquilla,
non sono mancate, però, accuse reciproche di violazione della tregua da entrambe le
parti. Secondo l’amministrazione regionale di Lugansk, circa 30 minuti dopo l’entrata
in vigore del cessate il fuoco, un lancio di missili grad ha centrato in pieno una
casa a Popasnoe e sotto le macerie sono rimasti uccisi due anziani di 69 e 87 anni.
Le autorità separatiste, inoltre, hanno segnalato l’uccisione di due civili e il ferimento
di almeno 13 persone nella zona di Donetsk nelle ore immediatamente precedenti alla
mezzanotte, mentre la situazione più critica si registrerebbe nell’area di Debaltsevo,
dove a quanto pare i ribelli si sentirebbero autorizzati a sparare: “È il nostro territorio,
naturale che possiamo aprire il fuoco”, avrebbe detto un alto comandante delle milizie
separatiste filorusse. "Il pacchetto di misure stabilito deve essere osservato incondizionatamente",
ha replicato a distanza un portavoce del Cremlino. (R.B.)
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