«Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio» sarà questo il tema della prossima Giornata mondiale della Gioventù che sarà celebrata nella Domenica delle Palme a livello diocesano, tappa del cammino verso l’incontro internazionale del luglio 2016 a Cracovia. Nel suo messaggio il Papa ricorda che in Cristo si trova il pieno compimento del sogno di felicità di ciascuno e invita i giovani a custodire un cuore puro e a non banalizzare l’amore. “Vi invito ad andare controcorrente, scrive, ribellandovi alla cultura odierna del provvisorio che non ha fiducia nella vostra capacità di amare veramente”. Il servizio di Adriana Masotti:
Un cammino quello verso Cracovia che ha come guida il “discorso della montagna” di Gesù dove, osserva il Papa, nove volte compare la parola beati cioè felici. E dalla comune ricerca della felicità, parte la riflessione di Papa Francesco, un desiderio irreprimibile di pienezza deposto da Dio nel cuore di ogni persona e descritto nei primi capitoli della Genesi come “comunione perfetta con Dio, con gli altri, con la natura, con se stessi”.
In Cristo si trova il pieno compimento
dei sogni di bontà e felicità
Ma poi il peccato entra nella storia e inquina la purezza delle origini: “da quel momento in poi, scrive il Papa, l’accesso diretto
alla presenza di Dio non è più possibile, la ‘bussola’ interiore che guidava gli uomini
nella ricerca della felicità perde il suo punto di riferimento e subentrano tristezza
e angoscia. Al grido dell’umanità Dio però risponde inviando il suo Figlio che “apre
orizzonti nuovi”. “E così, in Cristo, cari
giovani - si legge nel messaggio - si trova il pieno compimento dei vostri sogni di
bontà e felicità. Lui solo può soddisfare le vostre attese tante volte deluse dalle
false promesse mondane”.
Custodire la purezza dei nostri cuori e delle
nostre relazioni
Il Papa spiega poi i significati di cuore, il centro dei sentimenti e dei pensieri,
e della parola “puro” e cioè pulito, limpido,
libero da sostanze contaminanti. Un fatto interiore, dunque, non esteriore e che “tocca soprattutto il campo delle nostre relazioni”. E Francesco
parla di “ecologia umana” spiegando che “se è necessaria una sana
attenzione per la custodia del creato, tanto più dobbiamo custodire la purezza di
ciò che abbiamo di più prezioso: i nostri cuori e le nostre relazioni” e in particolare
“la nostra relazione con Dio” il sentirsi amati e guardati da Lui.
Non banalizzare l'amore
Il Papa osserva poi che il periodo della giovinezza è quello in cui sboccia il desiderio
profondo di un amore vero, bello e grande. Da qui l’invito ai giovani a non permettere
“che questo valore prezioso sia falsato, distrutto o deturpato” e l’esortazione a
ribellarsi contro la diffusa tendenza a banalizzare l’amore, riducendolo
al solo aspetto sessuale, “svincolandolo così dalle sue essenziali caratteristiche
di bellezza, comunione, fedeltà e responsabilità”. “Io, prosegue il Papa, vi
chiedo di essere rivoluzionari, vi chiedo di andare controcorrente; sì, in
questo vi chiedo di ribellarvi a questa cultura del provvisorio, che, in fondo, crede
che voi non siate in grado di assumervi responsabilità, crede che voi non siate capaci
di amare veramente. Io ho fiducia in voi giovani e prego per voi”.
Cercate il Signore con la preghiera, la lettura
del Vangelo e l'amore ai fratelli
«Cercate il mio volto!» invita il Signore, ma come
fare? Francesco indica tre strade: prima di tutto la preghiera. E
scrive: “Per questo vi domando: voi pregate? Sapete che potete parlare con Gesù, con
il Padre, con lo Spirito Santo, come si parla con un amico”? E poi la lettura
quotidiana del Vangelo e l’amore ai fratelli, specialmente
quelli più dimenticati. In questo modo diventerà possibile “riconoscere la sua presenza nella vostra storia” e scoprire il progetto d’amore
di Dio su ciascuno. “Interrogatevi con animo
puro e non abbiate paura di quello che Dio vi chiede! A partire dal vostro ‘sì’ alla
chiamata del Signore diventerete nuovi semi di speranza nella Chiesa e nella società.
Non dimenticate: la volontà di Dio è la nostra felicità”!
In cammino verso Cracovia
Il messaggio si conclude con un pensiero di gratitudine
a san Giovanni Paolo II che quasi 30 anni fa istituì nella Chiesa le Giornate Mondiali della Gioventù,
“un’iniziativa provvidenziale e profetica” e un ringraziamento “al Signore per i preziosi
frutti che essa ha portato nella vita di tanti giovani in tutto il pianeta! Il santo
Pontefice, Patrono delle GMG, interceda per il nostro pellegrinaggio verso la sua
Cracovia. E lo sguardo materno della Beata Vergine Maria, la piena di grazia, tutta
bella e tutta pura, ci accompagni in questo cammino”.
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