2015-02-18 11:16:00

India. Vescovi al premier: azioni concrete per le minoranze


Far seguire alle parole azioni concrete: con questo invito i vescovi cattolici indiani hanno accolto le dichiarazioni del Primo Ministro indiano, Narendra Modi, che ha promesso l’impegno del suo governo a protezione delle minoranze religiose. “Accogliamo con favore le sue parole e aspettiamo ora passi concreti per fermare la violenza” ha detto all’agenzia Fides padre Joseph Chinnayyan, portavoce della Conferenza episcopale dell’India (Cbci).

Dopo le parole di Modi i vescovi attendono i fatti
Secondo il portavoce, le parole di Modi, in passato criticato per il silenzio di fronte a episodi di violenza sui cristiani e sui recenti attacchi alle chiese di Delhi, “sono dichiarazioni importanti: il premier ha ribadito che tutte le religioni in India hanno gli stessi diritti, che siano maggioritarie o minoritarie; e che ogni individuo ha la libertà di professare e diffondere la propria religione. Siamo felici per queste parole che sono un messaggio a tutti, anche ai gruppi estremisti indù. Ora attendiamo i fatti”.

Modi ha condannato le violenze anticristiane
Modi ha partecipato a un evento organizzato dalla Chiesa cattolica siro-malabarese per ricordare la canonizzazione di due indiani, avvenuta lo scorso anno: già questa sua presenza è stata accolta come un buon segnale. Nel suo discorso per l’occasione, ha detto tra l’altro: “Condanno tutti gli episodi di violenza che hanno preso di mira le minoranze religiose. Nessun gruppo religioso può incitare alla violenza. Il mio governo assicurerà completa libertà di fede e non permetterà che alcun gruppo religioso, appartenente alla maggioranza o alla minoranza, possa incitare all'odio contro gli altri, apertamente o velatamente”.
Su 1,2 miliardi di abitanti dell’India, gli induisti sono il 75%, i musulmani sono il 13% e i cristiani, di tutte le confessioni, circa il 4,5%; seguono altri culti minoritari. (P.A.)








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