Il Papa all’udienza generale ha rivolto la sua preghiera di pace anche per l'Ucraina, dove gli accordi siglati nel secondo vertice di Minsk, la scorsa settimana, faticano ad essere realizzati e la tregua dalle armi scattata nella notte tra sabato e domenica, continua ad essere violata in diverse occasioni da ambo le parti. Il servizio di Roberta Gisotti:
Francesco si è rivolto ai vescovi del Paese, in visita ad Limina, presenti in Piazza San Pietro accompagnati dai fedeli delle loro diocesi:
“Fratelli e sorelle, so che tra le tante altre intenzioni che portate alle Tombe degli Apostoli c’è la richiesta della pace in Ucraina. Porto nel cuore lo stesso desiderio e mi unisco alla vostra preghiera, perché al più presto venga la pace duratura nella vostra patria”.
Intanto i separatisti filorussi hanno issato le proprie bandiere a Debalstevo. Bruxelles parla di violazione degli accordi di Minsk-2 e minaccia 'misure appropriate'. Previsto nuovo colloquio telefonico tra la cancelliera tedesca Merkel e i presidenti russo Putin, ucraino Poroshenko e francese Hollande. Giuseppe D’Amato:
L’80% dei militari ucraini sono stati evacuati ordinatamente da Debaltsevo. Così il presidente Poroshenko, volato all’Est per controllare di persona le operazioni di ritiro. Diversa versione forniscono i separatisti che parlano di resa in massa del nemico. La popolazione rimane imbottigliata nella cittadina, nodo ferroviario tra le due roccaforti filo-russe, Donetsk e Lugansk. Non vi sono corridoi umanitari. In 7mila sono laggiù senza luce, acqua e cibo. Nel frattempo, come gesto di buona volontà, i separatisti hanno ritirato alcuni armamenti pesanti dalle zone dove la tregua non è mai stata rotta. Mancano, però, conferme indipendenti. Il ministro degli Esteri russo Lavrov ha affermato che l’azione militare dei separatisti a Debaltsevo non ha violato il cessate il fuoco, stabilito a Minsk. Di diversa opinione gli occidentali, dal capo della diplomazia Ue Federica Mogherini al primo ministro britannico Cameron al vicepresidente Usa Biden. E’ previsto un’ennesima conversazione telefonica tra i leader che garantiscono l’accordo di Minsk-2
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