2015-02-19 15:36:00

Card. Onaiyekan: nigeriani voteranno nonostante minacce Boko Haram


In una massiccia offensiva oltre 300 jihadisti appartenenti al gruppo islamico “Boko Haram” sono stati uccisi a Monguno, nel Nordest del Paese. Nelle stesse ore – hanno reso noto testimoni – quasi 40 civili che stavano celebrando un funerale sono morti in un raid aereo, di matrice sconosciuta al confine tra Niger e Nigeria. Su questa escalation di violenza, a un mese dalle elezioni parlamentari e presidenziali, in programma il 28 marzo prossimo, Xavier Sartre ha intervistato il cardinale John Onaiyekan, arcivescovo di Abuja:

R. – Si tratta di un gruppo di terroristi che non crede nella realtà della nazione nigeriana. Per questo, per loro le elezioni non hanno senso, perché loro non credono nella democrazia. La democrazia è una di quelle realtà occidentali che secondo loro è “haram”, che vuol dire “proibito”. Se hanno questa idea, nessuno deve meravigliarsi se dicono che faranno di tutto per disturbare le elezioni, anzi, perché non si svolgano proprio! Ora la cosa più importante è che il governo ha la responsabilità principale di assicurare la sicurezza per tutto il Paese, non soltanto durante le elezioni, ma sempre. Allora, dovrebbero adesso accettare la sfida lanciata da questa gente di "Boko Haram" e prepararsi bene, in modo che noi possiamo andare alle urne senza troppa paura. Si deve sapere però che malgrado tanti eloqui e le grandi minacce proferite da "Boko Haram", non coprono tutto il Paese nigeriano: sono attivi soltanto in una parte del Nordest; al massimo, forse possono mandare qualche agente di destabilizzazione a lanciare una bomba qua e là, ma non coprono tutto il Paese. In quel senso, allora, il governo dovrebbe essere all’altezza della situazione. Per quanto riguarda i nigeriani, siamo disposti a andare alle urne, anche se è pericoloso. Come siamo sempre andati in chiesa, anche quando era pericoloso farlo.








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