2015-02-19 12:11:00

Sud Sudan. Negoziati in Etiopia: appello di pace della Chiesa


Alla vigilia della ripresa dei negoziati di pace in Sud Sudan, iniziati oggi ad Addis Abeba, in Etiopia, mons. Paulino Lukudu Loro, arcivescovo di Juba ha rinnovato l’appello alle due fazioni in lotta nel Paese a trovare una soluzione al conflitto armato scoppiato più di un anno fa.

Se questa guerra non finisce è la nazione ad essere finita
“Se questa guerra non finisce è la nostra Nazione ad essere finita”, ha ammonito il presule aprendo martedì nella capitale una conferenza che ha visto riuniti i rappresentante di 64 tribù sud-sudanesi per discutere le possibili vie di uscita della crisi. Tema dell’incontro, al quale sono intervenuti i tre governatori delle regioni dell’Alto Nilo, Bahr al Ghazal e Equatoria, era appunto “Pace adesso per le tribù del Sud Sudan unite contro la guerra". Mons. Lukudu - citato dalle emittenti locali Radio Bakhita e Radio Tamazu - ha chiesto a tutti i sud-sudanesi un impegno maggiore per porre fine alla violenza, lamentando il fatto che gli appelli dei leader religiosi sono rimasti sinora inascoltati: “Il conflitto va risolto: questa è la parola dei vostri leader religiosi, ma la guerra non è ancora finita”, ha detto.

Chiesa: la sospensione del voto contribuirà alla pace
Dal canto suo mons. Edward Hiiboro Kusala, vescovo di Tombura-Yambio, in un’intervista a Radio Anisa ha definito la sospensione delle elezioni generali previste a giugno da parte del governo del Sud Sudan "uno sviluppo positivo nell’interesse della pace nel Paese". Secondo mons. Kusala - riporta l'agenzia Fides - nel corso della recente Assemblea plenaria della Conferenza episcopale del Sud Sudan, era emersa la preoccupazione dei vescovi sui problemi che si sarebbe potuti riscontrare se il governo di Juba avesse insistito nel tenere le elezioni quest’estate. Il vescovo ha definito una scelta “saggia” la sospensione delle elezioni che permetterà di organizzare il censimento della popolazione, di scrivere la Costituzione definitiva e di affrontare le problematiche del periodo di transizione, in modo da effettuare le elezioni in condizioni più stabili. Mons. Kusala ha invitato i fedeli a pregare per la pace nel Paese durante la Quaresima e a contribuire alla pacificazione nazionale mettendo al primo posto l’interesse collettivo sui meri interessi personali.

Quasi un milione e mezzo di sfollati interni
Il conflitto in Sud Sudan, indipendente dal 2011, è scoppiato all’interno del partito di governo il Sudan People Liberation Movement (Splm) e vede contrapposto l’esercito, fedele al Presidente Salva Kiir, e le truppe fedeli all’ex vice-Presidente Riek Machar. Secondo dati diffusi a fine gennaio dalle Nazioni Unite, il conflitto ha causato quasi un milione e mezzo di sfollati interni e quasi 500mila profughi nei Paesi confinanti. (A cura di Lisa Zengarini)








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