2015-02-20 12:51:00

Convegno sulle sfide di Francesco: solidarietà e trasparenza


“Diritto e spiritualità sono connessi”. Così il card. Francesco Coccopalmerio, presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, si è espresso intervenendo ieri in Campidoglio ad un incontro su “Il cammino e le sfide di Papa Francesco”, organizzato dall’Associazione “Buona cultura” e dalla “Lumsa” . Il servizio di Elvira Ragosta:

Una riflessione a quasi due anni dall’inizio del Pontificato, con diverse testimonianze sul cammino e sulle sfide di Papa Francesco e anche sul processo di riforma promosso dal Pontefice. Dell’ermeneutica della persona, ovvero il modo di interpretare la realtà di Papa Francesco anteponendo la persona, parla il card. Coccopalmerio, presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, che si sofferma anche sul legame tra diritto e spiritualità:

“Diritto e spiritualità sono connessi, perché il diritto significa tutto ciò che nella persona c’è di più profondo, di più ontologico, quindi di più sacro e se c’è una spiritualità è quella di contemplare la persona, di amare la persona e quindi contemplare e amare ciò che nella persona è più intimo, è più radicato è più radicato, più ontologico, e cioè il diritto”.

L’attenzione alle periferie, soprattutto quelle esistenziali, il messaggio di speranza ai giovani, la richiesta di più etica nella politica e nell’economia, sono tanti i temi - si è ricordato - cari a Papa Francesco, che è stato anche il primo Pontefice a scomunicare esplicitamente i mafiosi nel suo viaggio in Calabria, come ha ricordato il magistrato, ex procuratore antimafia, Giancarlo Caselli:

Corruzione, male peggiore
“E’ una scomunica esplicita, senza riserve, e conseguentemente l’invito a tutta la Chiesa a superare quei ritardi, quelle incongruenze, quelle disattenzioni che magari c’erano state in passato. E per quanto riguarda la corruzione, se possibile, Papa Francesco è anche più  - difficile usare questo aggettivo parlando di lui - duro, perché considera la corruzione uno dei mali peggiori, quando dice, e ripetutamente lo ha detto, che i corrotti danno da mangiare ai loro figli del pane marcio, del pane guasto, quando dice che i corrotti sono sepolcri non soltanto imbiancati ma verniciati di putredine, dice delle cose molto robuste, molto forti, per condannare senza riserve un fatto gravissimo che è anche impoverimento della collettività. I suoi discorsi sono rivolti, sì, anche alle autorità, per così dire, alla magistratura, al legislatore, ma soprattutto, in modo particolarmente attento, in modo da creare nuova sensibilità e determinare uno scatto di orgoglio, di attenzione, ai cristiani, ai cittadini”.

Siamo all’alba di una rivoluzione evangelica, così Guzmàn Carriquiry, primo segretario laico della Pontificia Commissione per l’America Latina, che sottolinea come l’affetto dei fedeli per Papa Francesco in tutto il mondo non è solo il risultato del suo carisma mediatico, ma dell’intensità del suo operato nei primi due anni di Pontificato. E dell’importanza del tema e del luogo del Convegno parla il presidente dell’Associazione "Buona Cultura", Valerio Toniolo:

Cambiamento forte
“Riteniamo che questo luogo e questo momento di incontro sia di buon auspicio per il futuro, ma soprattutto che racconti un presente fatto di tante difficoltà, di tante sfide ma aperto a un cambiamento forte, che noi sentiamo, che noi ci aspettiamo come Chiesa ma anche per Roma perché il Papa è vescovo di Roma, quindi riteniamo che il suo impegno pastorale sia fondamentale per la città. E’ nata un po’ per gioco, un incontro a un bar a Trastevere tra me, Marco Politi e Marcello Filotei. Ci siamo interrogati sull’idea di approfondire questi due anni e abbiamo voluto farlo convocando una grande assemblea, farla in Campidoglio, che è un luogo simbolo, soprattutto dopo le ultime vicende che ci sono state a Roma, per ripartire da questo luogo”.








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