2015-02-21 07:59:00

Stragi di Is in Libia e Iraq, si combatte in Siria


L’autoproclamato Stato islamico continua a uccidere, su tutti i fronti su cui combatte: tre autobomba in Libia hanno provocato decine di morti, mentre in Siria gli scontri continuano e in Iraq un’esecuzione di massa è stata compiuta nell’ovest. Il servizio di Davide Maggiore:

Hanno provocato almeno 47 morti e decine di feriti le tre autobomba esplose ad al-Qubah, in Cirenaica, che hanno colpito un distributore di benzina, la casa del presidente del parlamento e il dipartimento della sicurezza. Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ha condannato “nei termini più forti” l’attacco, tornando a chiedere “una soluzione politica” che veda le fazioni libiche unirsi contro gli estremisti. In precedenza, dal palazzo di vetro era arrivato un appello analogo per la Siria, dove si continua a combattere. Il primo passo verso una fine del conflitto, ha sostenuto il segretario generale dev’essere quello di “offrire una tregua ai civili”. Ma i cittadini indifesi continuano ad essere le prime vittime della guerra anche oltreconfine, in Iraq. Qui gli uomini del sedicente califfato hanno ucciso 150 civili nel corso della battaglia per la città di al-Baghdadi, nell’ovest del Paese, a poca distanza da una base dove 300 marines statunitensi addestrano le truppe irachene. 








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