2015-02-23 19:04:00

Libia, al sicuro l'ex arsenale chimico di Gheddafi


Il sito di armi chimiche di Ruwagha in Libia "e' al momento ancora sicuro e non vi e' stato alcun accesso" non autorizzato. Lo assicura il governo riconosciuto internazionalmente e che ha sede a Tobruk. Nei giorni scorsi si era spasa la notizia che molti ordigni fossero caduti nello mani dello Stato islamico. Sulla situazione nel Paese sentiamo Michele Raviart

Rientra l’allarme sul deposito di Ruwagha, nel Fezzan, sede dei residui dell’arsenale chimico di Gheddafi. A presidiare il sito, che contiene 846 tonnellate di agenti chimici, quaranta soldati dell’esercito regolare di Tobruk.  E proprio il governo di Al-Thani annuncia il ritiro dai colloqui di riconciliazione con il Consiglio Nazionale di Tripoli, previsti per giovedì a Rabat sotto l’egida dell’Onu.  A riferirlo è la tv satellitare Al-Arabiya. Intanto la crisi libica sarà al centro del prossimo Consiglio europeo, in programma il 19 marzo. Oggi colloquio telefonico del presidente Donald Tusk con il premier italiano Matteo Renzi.

  “L’Ue presta la massima attenzione su quello che avviene nel Mediterraneo”, ha detto Tusk, dopo che ieri Renzi aveva confermato la possibilità dell’Italia di intervenire, sia diplomaticamente sia in caso di peacekeeping. Sul fronte immigrazione, un video diffuso dal Daily Telegraph, mostra le torture subite da un gruppo di rifugiati siriani, che avevano raggiunto la Libia per sbarcare poi in Italia. Gli scafisti li minacciano con dei kalashnikov, li colpiscono con acqua gelida e li frustano, mentre entrano in un edificio dove sono rinchiusi come prigionieri








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