Italia e Svizzera hanno firmato l’accordo che fa cadere il segreto bancario tra i due Paesi. L'intesa è stata siglata ieri a Milano, dopo tre anni di trattative, dal ministro del Tesoro, Pier Carlo Padoan, e dalla sua omologa svizzera, Eveline Widmer-Schlumpf. Sul tappeto anche la questione dei lavoratori frontalieri e dell’enclave Campione d’Italia. Soddisfazione del Premier Renzi che parla miliardi di euro che ritornano allo Stato. Per i dettagli dell’accordo sentiamo il servizio di Marco Guerra:
Dopo 40 anni cambiano i rapporti fiscali tra Italia e Svizzera. Gli effetti immediati
dell’accordo siglato tra i ministri delle finanze dei due Paesi sono lo scambio di
informazioni a fini fiscali su richiesta e l’uscita della Confederazione Elvetica
dalla black list italiana dei paradisi fiscali. Il primo scambio automatico di informazioni
avverrà entro settembre 2018 con riferimento all'anno 2017, per via dei nuovi standard
Osce che nel frattempo dovranno essere adottati da Roma e Berna. Intanto i contribuenti
italiani potranno sanare le irregolarità pagando integralmente le imposte dovute,
come prevede la legge sulla voluntary disclosure, e usufruendo di un regime sanzionatorio
più conveniente. Le autorità italiane potranno infatti individuare fin da subito potenziali
evasori che detengono patrimoni in territorio svizzero. L’intesa contiene anche una
parte più politica sulla regolamentazione del regime tributario dei lavoratori transfrontalieri
e sull’enclave italiana in Svizzera, Campione d’Italia. Il governo italiano punta
molto sul rientro dei capitali. Del gettito atteso non c'è nessuna stima ufficiale.
Renzi parla di miliardi di euro, le stime degli esperti si aggirano sopra i 5 miliardi
dell'ultimo scudo Tremonti. E dopo quello con Berna, Padoan annuncia la firma di un
analogo accordo con il Liechtenstein per il prossimo 26 febbraio.
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