2015-02-24 19:20:00

Italia e Francia: lontana operazione di peacekeeping in Libia


Incontro a Parigi tra il presidente del consiglio Matteo Renzi e il capo di Stato francese François Hollande. All’ordine del giorno economia, immigrazione e le crisi in Ucraina e Libia. E proprio nel Paese africano continuano le minacce dello Stato Islamico, mentre prende posizione il presidente egiziano Al-Sisi. Il servizio di Michele Raviart.

La Libia non è solo un tema italiano, “ma una priorità per tutta l’Europa e per il Mediterraneo”, anche se “nessuna operazione di peacekeeping è all’ordine del giorno”. Le parole di Matteo Renzi, all’Eliseo trovano l’appoggio del presidente francese François Hollande. “La Francia sostiene tutti gli sforzi italiani affinchè,  con le Nazioni Unite, si possa trovare una soluzione al caos e quindi al terrorismo in Libia”, ha detto Hollande , anche se prima serve “un accordo politico tra le diverse fazioni”. In questo momento, però, sia il governo legittimato dalla comunità internazionale di Tobruk che quello di Tripoli devono  far fronte alle minacce dell’Is. Entrambi sono stati bollati come “infedeli” dai  jihadisti, e sono stati avvertiti di “non interferire con le operazioni dello Stato Islamico”. Intanto l’Egitto smentisce il rapporto di Amnesty international, secondo cui sette civili sarebbero rimasti uccisi nei raid di risposta alle decapitazioni dei 21 copti,  da parte dell’Is. “La situazione di caos e l’afflusso incondizionato di armi in Libia sono una minaccia diretta per l’Africa”, ha affermato  poi il presidente egiziano “Al-Sisi”. Il terrorismo non va combattuto solo attraverso soluzioni militari”, ha detto, “ma anche sul piano delle dottrine religiose”.

 








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