2015-02-25 12:44:00

Sicurezza sociale in Europa. Mons. Galantino: garantire salario minimo


"Rilanciare modelli economici che, oltre a garantire i beni comuni come la salute, la scuola, la previdenza, consentano un reddito minimo". E' quanto ha chiesto mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, intervenendo ieri, a Palazzo Montecitorio, alla presentazione dell'ottavo "Rapporto sulla sicurezza e l'insicurezza sociale in italia e in Europa" della Fondazione Unipolis con Demos&Pi e l’Osservatorio di Pavia in Italia e in Europa. C’era per noi Elvira Ragosta:

Se nel 43% delle famiglie italiane nell’ultimo anno c’è un componente che ha cercato un lavoro senza trovarlo vuol dire che la disoccupazione o la non occupazione continuano ad essere un problema che sentono tutti i cittadini nel Paese. Commenta così mons. Nunzio Galantino la pubblicazione dell’8° rapporto sulla sicurezza e l’insicurezza in Italia e in Europa:

“Guardando all’Italia, la paura è figlia di una politica debole che crea instabilità, è figlia della mancanza di cura della nostra terra, del Creato, è figlia della mancanza del lavoro e della povertà che cresce, è figlia della corruzione e della criminalità”.

Sull’insicurezza europea - cinque i Paesi esaminati oltre all’Italia: Francia, Germania, Gran Bretagna, Spagna e Polonia - i dati del rapporto evidenziano come una persona su due metta in cima alla lista delle priorità un tema economico. Ciò deriva, commenta il Segretario della Cei, dall’aver privilegiato obiettivi puramente finanziari e a breve termine rispetto ad altri condivisi e di giustizia sociale:

“Nel rapporto si parla di paura: a far paura non sono anzitutto i migranti economici o i migranti disperati che arrivano sulle nostre coste, che segnalano a loro volta una situazione di ingiustizia sociale nel mondo a noi vicino, ma in Italia e in Europa a far paura sono i drammi dell’economia, dell’inefficienza e della corruzione politica. La paura sembra essere figlia della crescita, io dico, ipertrofica dell’individualismo. Sarebbe interessante vedere un po’ quanto certi tipi di paure sono figli di un individualismo ipertrofico e dell’aggressione che certe volte vediamo rivolta a noi quando ci siamo aggiustati i fatti nostri,  quanta paura e quanto fastidio ci diano quelli che vengono un po’ a scomodare le nostre cose - Lega insegna”.

Inefficienza e corruzione della politica sono alla base dell’attenzione nazionale  del 23% degli italiani e del 28% degli spagnoli. Mentre , riguardo alla politica europea, se la fiducia verso l’Europa sale ai massimi livelli in Germania, superando il 50%, ben il 37% dei tedeschi ritiene che l’euro comporti solo preoccupazioni e che per questo vada messo da parte. L’Italia, secondo l’ottavo rapporto su sicurezza e insicurezza, è finita nella terra di mezzo, impaurita, tra le insicurezze globali del Mondo con la emme maiuscola e le paure quotidiane della criminalità del mondo con la emme minuscola, quello più vicino a noi. È questa la sintesi proposta dal direttore scientifico dell’Osservatorio Europeo sulla Sicurezza, Ilvio Diamanti, che però evidenzia:

“Tutte le divisioni dell’insicurezza tendono a declinare negli ultimi anni. Perché? Io do una risposta che è abbastanza drastica: perché ci siamo abituati, non abbiamo più paura perché ci siamo abituati ad avere paura. In mezzo alla penombra, alla fine, abbiamo cominciato, non dico, a non vedere, ma ad accettare il fatto che ci si veda poco. Siamo in una società insicura perché, ad esempio, non c’è più chiaro il confine tra la rappresentazione e la realtà”.








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