Il vescovo di Mannar, mons. Joseph Rayappu, ha detto che un’indagine interna sulle accuse di violazioni dei diritti umani non può essere attendibile ed è per questa ragione che la popolazione Tamil ha riposto la propria fiducia nell’inchiesta internazionale delle Nazioni Unite.
I tamil si sentono ingannati dall'Onu
“Tuttavia, siamo stati ingannati dalle Nazioni Unite” ha detto mons. Rayappu, parlando
con i giornalisti dopo una protesta svoltasi a Jaffna contro la proroga del rapporto
del Consiglio dei diritti umani sullo Sri Lanka. I manifestanti hanno consegnato una
lettera al vescovo di Mannar chiedendogli di sottoporla al Consiglio dei diritti umani
delle Nazioni Unite. La scorsa settimana - riferisce
l'agenzia Misna - il Consiglio dei diritti umani con sede a Ginevra, su richiesta
del nuovo governo, ha accettato di ritardare di sei mesi, fino a settembre 2015, l’esame
di un tanto atteso rapporto su possibili crimini di guerra, commessi durante il lungo
conflitto civile.
La Chiesa invoca un'indagine internazionale
Mons. Rayappu afferma che i crimini sono stati commessi da coloro che vivono all’interno
del Paese e non è possibile che le stesse persone possano essere nominate giudici
e incaricati di condurre un indagine. Egli ha dichiarato che se si fa un’inchiesta
all’interno del Paese questa deve essere portata avanti con l’assistenza internazionale.
“Questo è il modo migliore per scoprire la verità” ha affermato il vescovo. (P.L.)
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