Essere capaci di rendere testimonianza a Cristo per impregnare la società dei principi del Vangelo, evitando che la fede abbia un posto marginale nella vita pubblica: è quanto ha chiesto ai suoi fedeli mons. Benjamin Ndiaye, nuovo arcivescovo di Dakar, in Senegal, che in questi giorni si è insediato nella sua arcidiocesi. Alla cerimonia svoltasi nella cattedrale di Nostra Signora delle Vittorie, hanno preso parte l’arcivescovo emerito, il cardinale Théodore Adrien Sarr, il nunzio apostolico mons. Luis Mariano Montemayor, diversi sacerdoti, religiosi ed autorità.
Proseguire il dialogo con le istituzioni
e con l’islam
Mons. Montemayor, a nome del Papa, ha esortato mons.
Ndiaye a proseguire come i suoi predecessori un dialogo costruttivo con il governo
e i leader religiosi musulmani, perché tale dialogo possa contribuire al consolidamento
del tradizionale rispetto e degli ampi rapporti d’amicizia in Senegal fra cristiani
e musulmani. “Ciò malgrado le minacce e le influenze negative che giungono da altre
parti del mondo”, ha affermato il nunzio.
Mons. Ndiaye: rafforzare la fede e non
dimenticare gli ultimi
Nella sua omelia, il neoarcivescovo ha sottolineato
la necessità di una solida formazione dottrinale e spirituale per i credenti, ha chiesto
impegno perché venga conservata l’unità nella diversità dei carismi, ha invitato a
servire i poveri e ad avere uno spirito d’apertura, d’accoglienza e di ospitalità.
Ricordando poi l’esortazione del Papa ai vescovi del Senegal lo scorso novembre in
visita "ad Limina" a Roma, il presule ha insistito sulla sfida cui sono chiamati i
cristiani: radicare la fede nel cuore, perché possa essere messa in pratica nella
vita. A sacerdoti, religiosi, laici, istituti, associazioni e movimenti mons. Ndiaye
ha chiesto poi una fruttuosa collaborazione e ai fedeli, ancora, di non scoraggiarsi
di fronte alle difficoltà.
Cardinale Sarr: proseguire la convivenza
interreligiosa
Al termine della celebrazione eucaristica, ha rivolto
il suo saluto alla Chiesa di Dakar il cardinale Sarr, che ha incoraggiato i senegalesi
a vivere nella pace e a restare esempi nel dialogo islamo-cristiano. Il porporato
ha rimarcato che proprio la convivenza senza distinzione di religione, cultura o etnia
è la forza del popolo senegalese. (T.C.)
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