Il 2015 è l'anno in cui prenderanno il via i corsi dell'Università cattolica di Erbil, l'Ateneo fortemente voluto dalla Chiesa caldea anche come forma concreta di aiuto ai giovani cristiani in Medio Oriente. Nei giorni scorsi l'arcivescovo caldeo Bashar Matti Warda, ordinario dell'arcidiocesi di Erbil e grande sponsor dell'opera, ha annunciato con una lettera l'imminente inizio delle attività per quattro facoltà universitarie, compreso il college di studi economici (Business Administration). Nella lettera, diffusa sui media ufficiali del Patriarcato e ripresa dall'agenzia Fides, l'arcivescovo fa appello a tutti i potenziali sponsor e collaboratori dell'iniziativa a contattare l'arcidiocesi per mettere a disposizione dell'ateneo le proprie eventuali donazioni e le proprie competenze nel campo dell'insegnamento universitario.
L'Ateneo: segno concreto di aiuto ai giovani cristiani iracheni
La prima pietra della nuova Università era stata posta ad Ankawa, il sobborgo di Erbil
abitato in maggioranza da cristiani, il 20 ottobre 2012. Era stata la Chiesa caldea
a mettere a disposizione i 30mila mq su cui far sorgere l'Ateneo. L'obiettivo fin
dall'inizio era quello di creare un polo d'insegnamento universitario privato aperto
a tutti, conforme alle esigenze del mercato e strettamente associato alla ricerca
scientifica. A distanza di quasi tre anni, dopo le convulsioni che hanno travolto
le regioni settentrionali dell'Iraq e hanno portato proprio ad Ankawa migliaia di
profughi cristiani costretti alla fuga dai jihadisti del sedicente Stato Islamico,
l'Università vuole essere un segno concreto di aiuto ai giovani cristiani iracheni,
inevitabilmente tentati dall'idea di fuggire all'estero e lasciarsi alle spalle gli
orrori della guerra e le incertezze e le minacce che pesano sul futuro. (G.V.)
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