2015-03-03 14:00:00

Lesotho: elezioni pacifiche, rispettato appello dei vescovi


Si sono svolte in un clima pacifico le elezioni legislative in Lesotho, in programma il 28 febbraio. Lo sottolineano, in una nota, gli osservatori elettorali dell’Inter-regional meeting of the bishops of Southern Africa (Imbisa). “Nel visitare i seggi elettorali sia nella capitale, Maseru, sia nelle aree rurali – si legge nella nota - abbiamo visto gli elettori mettersi in coda al mattino presto in attesa dell’apertura dei seggi, i delegati dei diversi partiti politici controllare l’arrivo dei votanti, e la doppia verifica del nome dei votanti. Tutto era ben organizzato”.

Nessuna forma di pressione o di pubblicità indebita
Non si sono verificate, quindi, forme di pressione sugli elettori, né pubblicità indebita elettorale nei pressi dei seggi. I risultati definitivi delle votazioni sono attesi per lunedì 9 marzo, ma dal primo spoglio delle schede sembra in testa il partito del primo ministro uscente, Thomas Thabane.

Appello dei vescovi per una nazione democratica
È stato, dunque, rispettato l’appello della Conferenza episcopale locale che, in un messaggio diffuso a febbraio, aveva invocato votazioni libere, trasparenti e pacifiche. Nel testo, i presuli si richiamavano ai principi fondamentali di una nazione democratica, quali “la sicurezza e la stabilità, il rispetto dei diritti umani fondamentali e delle istituzioni, la libertà di religione e di culto, la tutela dello Stato di diritto e della Costituzione, la giustizia economica, la good governace e la trasparenza”. Inoltre, i vescovi di Maseru ribadivano che il compito primario della politica è la promozione del bene comune, non degli interessi dei singoli, e che è necessario tener conto anche le istanze delle minoranze.

Trovare una soluzione ai conflitti nel Paese
Nel messaggio, poi, i vescovi facevano riferimento al tentativo di golpe risalente al mese di settembre, per il quale anche Papa Francesco aveva invocato una soluzione pacifica, e ricordavano che “le elezioni non significano guerra, uccisioni, conflitti”, ma piuttosto il rispetto “del diritto, della responsabilità e dell’opportunità di ciascun cittadino” di scegliere chi dovrà servire il Paese in Parlamento, per “trovare una soluzione ai conflitti ed all’instabilità della nazione”.

L’importanza di un’informazione etica
Quindi, la Chiesa di Maseru lanciava una serie di appelli: ai leader politici, affinché “mettano da parte le proprie ambizioni, in favore del bene della nazione”; alla popolazione, perché viva “in spirito di tolleranza e di cooperazione”; alle forze di sicurezza, perché “siano non i persecutori, ma i difensori del Paese”. Ulteriori appelli venivano rivolti alla Commissione elettorale, così da avere consultazioni libere e trasparenti, ed ai mass-media: “Nelle vostre mani, avete un’arma letale – affermavano i presuli – che può portare la pace o infrangerla. Vi esortiamo ad attenervi ai fatti ed alla verità, senza diffondere calunnie, perché il vostro dovere è un’informazione basata su principi etici”.

Rispettare le normative elettorali
Infine, la Conferenza episcopale del Lesotho esortava tutti ad “osservare le leggi e le normative elettorali”, invitando sia i futuri vincitori, sia gli sconfitti ad accettare ed a rispettare la volontà popolare, così che “tutti si sentano parte della nazione”. (I.P.)








All the contents on this site are copyrighted ©.