2015-03-04 09:24:00

"Casa della Carità" al Senato: più diritti ai senza dimora


Le persone senza dimora in Italia hanno pochissimi diritti. Se ne è parlato all’audizione che si è tenuta al Senato, dove è stata invitata la Fondazione Casa della Carità. Sull’argomento Anna Zizzi ha sentito il responsabile del Progetto Accoglienza della Fondazione, Fiorenzo De Molli:

R. – Noi lavoriamo con le persone senza dimora. Il significato lo racchiudono le parole stesse: “senza dimora” significa che non hanno dimora e, da un lato, non avere la casa è già un grosso capitolo, ma non avere la casa purtroppo significa anche  non avere diritti perché vuol dire non avere la residenza; non avere la residenza vuol dire non poter avere il medico di base; non avere diritti vuol dire che tu esisti come se non esistessi perché non ti è garantito assolutamente nulla. Né per la salute né per il resto.

D. – Cosa pensate si possa fare di più per andare in aiuto di quelle persone?

R. – Innanzitutto, riconoscere i loro diritti, utilizzare almeno quella che è la loro dimora abituale per poter dare la residenza, così da poter ottenere la carta di identità, potere eventualmente fare domanda di casa, potere avere la tessera sanitaria e quindi incontrare tutti i servizi sanitari come qualsiasi altro cittadino regolarmente presente sul territorio italiano.

D. – Quali sono le mansioni principali di cui si occupa l’organizzazione Casa della Carità?

R. – Casa della Carità accoglie le persone che sono in difficoltà, che siano italiani che siano stranieri, che siano regolari, che siano irregolari, che siano giovani, che siano anziani, noi accogliamo e poi facciamo un percorso con loro che dia cittadinanza e dignità alle persone. In 10 anni abbiamo accolto 2.500 persone di 94 nazionalità diverse. La crisi ha fatto aumentare le persone che sono in difficoltà: quanti cinquantenni sono in difficoltà perché hanno perso il lavoro? Perdere il lavoro vuol dire perdere tutto, non avere più il reddito e quindi scivolare verso l’abisso.  Questo è un grosso, grosso, problema.

D. – I disegni di legge N.86 e N.1619 sono in fase di discussione, cosa pensate al riguardo?

R. – Questo è interessante perché dice che anche i senza dimora hanno diritto ad avere un’iscrizione al servizio sanitario nazionale laddove dimorano, quindi questo è già un passo fondamentale per accedere di diritto alla tessera sanitaria e accedere ai servizi sanitari. Questo è un grande passo secondo me. Interessante sarebbe capire se questo principio sia solo per gli italiani o anche per gli stranieri non regolarmente presenti sul territorio. Tanti senza dimora sono stranieri che sono qui da tanti anni, sono scivolati nel limbo dell’essere senza dimora e questo crea un altro grosso problema su cui bisogna riflettere.








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