2015-03-05 13:24:00

Traffico organi: 14mila trapianti renali all'anno illegali


Multe da 50mila a 300mila euro e reclusione da 3 a 7 anni per chi organizza viaggi finalizzati al traffico d’organi. E’ quanto prevede il ddl che, approvato ieri al Senato ora passa alla Camera. Prevista, in linea con la direttiva del Consiglio d’Europa, anche l'interdizione perpetua se il reato viene commesso da chi esercita una professione sanitaria.  Recentemente anche il Papa ha condannato lo sfruttamento di organi definendolo “ atto immorale” e, alla stregua di ogni schiavitù, “un crimine contro l’umanità”. Paolo Ondarza ne ha parlato con Franca Porciani, autrice del libro “Traffico d’organi. Nuovi cannibali, vecchie miserie”:

R. – Questo provvedimento a me sembra importantissimo. Le norme esistenti non sono sufficienti a bloccare un traffico che ormai è non solo planetario, ma di dimensioni numeriche importanti. Basta pensare che si valuta che il 5% degli organi trapiantati oggi provenga dal mercato illegale e che ci siano ogni anno 14 mila reni trapiantati frutto di una transazione economica fra il donatore e il ricevente. Ovviamente è un mondo dominato dalla criminalità, dominato dai broker. La transazione avviene nel Paese di origine, poi l’organo viene trovato nei Paesi poveri del mondo. Diciamo che ormai si individuano addirittura delle rotte.

D. – Quali gli organi più al centro di questo commercio?

R. – Il grande mercato planetario è quello del rene perché le malattie renali sono ancora oggi purtroppo diffusissime e il fatto che l’asportazione del rene da una persona sana sia un intervento abbastanza semplice ha fatto sì che qualsiasi clinica in qualsiasi parte del mondo sia capace di fare questo trapianto fra viventi; ovviamente il traffico riguarda anche cuore, polmoni, però è molto più complicato perché il trapianto di cuore non può essere che da una persona morta, deceduta tanto che in lista d’attesa per il trapianto di cuore purtroppo si muore ancora. Per il trapianto di cuore bisogna spostarsi in Cina dove ai condannati a morte con un falso consenso vengono espiantati gli organi.

D. – Il prezzo degli organi varia a seconda della provenienza geografica…

R. – Il prezzo più basso è quello dei Paesi asiatici. Una volta era l’India, neanche mille euro. Poi, l’India nel 1994 ha vietato tale traffico. E ci siamo spostati verso Paesi come il Vietnam, il Nepal: Paesi dove il donatore, il poveraccio, prende l’equivalente di mille euro.

D. – Ritrovandosi poi mutilato…

R. – Ritrovandosi mutilato… Poi, con un rene solo si può vivere, però si può vivere se sei ben nutrito, se non fai un lavoro pesante: questi fanno lavori per 10 ore al giorno, magari attaccati ad un telaio…

D. – Quindi, la criminalità organizzata che sfrutta da una parte la povertà disperata di tanti individui e dall’altra la legittima aspirazione  a una vita normale da parte di chi ha un’insufficienza renale…

R. – Assolutamente, la carenza di organi è un dato di fatto, però questo non ti giustifica a diventare il cliente di una transazione di questo tipo.

D. – Non a  caso il Papa ha parlato di atto immorale, ha parlato di schiavitù moderna, di un crimine contro l’umanità…

R. – Appunto c'è una raccomandazione del Consiglio d’Europa del luglio scorso a cui si stanno adeguando tutti gli Stati dove si specifica che il reato di traffico d’organi deve diventare un reato penale.

D. - Ci voleva una legge ad hoc per questo?

R. -  Sì ed una  cosa molto interessante che mi preme sottolineare è che viene considerato reo per la prima volta il sanitario, il medico.

D. – Questo è l’aspetto anche più inquietante perché dimostra come in alcuni casi i sanitari siano coinvolti…

R. – Sono una ventina in tutto il mondo e sono diventati miliardari. Il responsabile del Centro trapianti di Monaco aveva come una specie di doppia vita: faceva congressi sull’etica e poi andava negli Emirati Arabi portandosi dietro mezza équipe a fare questi interventi, con una transazione economica effettuata dalla classe dirigente, per lo più erano parenti dell’emiro… Sono fenomeni che sono stati anche colpiti, però ci si è arrivati molto tardi perché inizialmente la comunità internazionale dei trapianti ha negato che esistesse il fenomeno.

D. – Quanto la società civile è informata su questo oggi?

R. – Poco e finalmente il fenomeno esce allo scoperto grazie anche alle parole del Papa. Riusciremo a fermarlo, però, questo traffico?

D. - Gli interessi economici sono davvero forti...

R.  – Sono enormi e deve crescere anche una coscienza etica nelle persone. Capisco che fare la dialisi sia una cosa straziante però non hai nemmeno il diritto di ledere la dignità di un’altra persona. Il cannibalismo moderno è proprio questo, quindi attenzione: ritornano fuori vecchie barbarie.








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