2015-03-06 20:05:00

Chiesa Bologna: benedizione pasquale a scuola, atto di pace


Alcuni parroci bolognesi nelle scorse settimane hanno chiesto a tre plessi scolastici nel territorio delle loro comunità di poter impartire la tradizionale benedizione pasquale. Ne è nato un “caso” che si è trascinato con aspre polemiche fino al tribunale amministrativo regionale dell’Emilia Romagna. Da Bologna, Luca Tentori:

“La benedizione a scuola si farà così come ha deciso il Consiglio d’Istituto”. E’ la parola chiara della preside della scuola comprensiva 20 di Bologna, di fronte al ricorso al Tar presentato nei giorni scorsi da un gruppetto di insegnati (11 su un centinaio) e di genitori (7 su un migliaio), sostenuti dal Comitato Scuola e Costituzione, Cgil e Unione atei, agnostici e razionalisti (Uaar). Il tradizionale rito avverrà nelle prossime settimane così come previsto: fuori dell’orario scolastico e con i bambini accompagnati dai familiari su base volontaria. Un fatto che in questi giorni è stato ampiamente ripreso dalla stampa nazionale, ma che a Bologna nella sostanza non è un caso isolato. Dai presepi in aula, all’ora di religione, alle benedizioni pasquali spesso il dibattito si fa aspro. Sulla vicenda è intervenuto anche il vicario generale della diocesi, mons. Giovanni Silvagni:

“Ci dispiace che alcuni vogliano far diventare occasione di scontro e di polemica un atto di amore e di pace com’è la benedizione pasquale. Riteniamo che la laicità non si possa confondere con la censura di ogni legittima diversità, anche religiosa. E che la fede appartenga all’identità di ciascuno, al pari almeno del colore della sua pelle e della sua cultura e che nessuno sia costretto, entrando in classe, a lasciare fuori”.








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