2015-03-06 07:11:00

Filippine: Chiesa rivendica diritto di critica verso il governo


Finita sotto attacco per le sue posizioni su alcune questioni di dominio pubblico, la Chiesa filippina ha reagito segnalando il suo dovere morale, come istituzione ma anche come insieme di cittadini, di intervenire su temi di rilevanza nazionale. In particolare - riferisce l'agenzia Misna - la gerarchia religiosa era stata chiamata in causa nei gorni scorsi con l’accusa di ingerenza per la sua posizione sull’approvazione di due progetti di leggi che chiedono l’estensione dei programmi di riforma agraria e per avere chiesto – come peraltro diverse voci della società civile e della politica – al presidente Benigno Aquino di prendere su di sé la responsabilità politica per il massacro il mese scorso di 44 poliziotti nella municipalità meridionale di Mamasapano ad opera di ribelli islamici con cui da tempo sono in corso colloqui di pace.

La Chiesa ha il diritto di esprimersi su questioni di interesse nazionale
Ieri, in una conferenza stampa, il segretario esecutivo del Comitato permanente per gli Affari pubblici della Conferenza episcopale cattolica, padre Jerome Secillano, ha espresso con chiarezza la posizione dei vescovi filippini, segnalando che gli uomini di Chiesa hanno il diritto di esprimersi su questioni di interesse nazionale in quanto cittadini, anche se la loro opinione può non coincidere con quella dei rappresentati pubblici. “Vescovi e sacerdoti sono pure criticati dalla gente, ma non possiamo dire a chi non condivide la nostra posizione di non criticarci perché non sono nostri parrocchiani. Allo stesso modo, quando un vescovo critica il governo, questo non può dirci di stare zitti perché non ne facciamo parte”, ha sottolineato padre Secilliano. (C.O.)








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