Bisogna riaffermare il valore della “vera unità nazionale” contro le pretese di monopolio da parte di élites “chiuse in se stesse”: lo sottolineano i vescovi del Mozambico, in un messaggio diffuso ieri, nel quale denunciano le disuguaglianze e le ingiustizie che continuano a dividere la società. “Il consolidamento dell’unità nazionale, un bene inestimabile per tutti, una ricchezza alla quale non possiamo rinunciare, non può mai essere considerato monopolio esclusivo di gruppi chiusi in se stessi e accecati dalla conquista del potere politico ed economico” si legge nel documento ripreso dall'agenzia Misna.
Cittadini esclusi dalle decisioni importanti sul Paese
I vescovi non fanno riferimento esplicito al Frelimo, il partito al governo dalla
fine della guerra civile negli anni ’90, ma affrontano il nodo della rappresentatività
delle forze politiche. “Il numero dei cittadini esclusi dalle decisioni importanti
sul nostro Paese – si denuncia nel messaggio – cresce in modo vertiginoso”. Il governo
è accusato di rivelarsi “sempre meno capace” di applicare i principi sanciti dall’articolo
11 della Costituzione: dalla costruzione di una società giusta alla promozione di
uno sviluppo equilibrato, fino alla difesa dei diritti umani.
Monito contro la sottrazione di terre ai contadini
Centrale nel documento il tema dell’inclusione socio-culturale e la richiesta di politiche
“per un’istruzione seria e di qualità che permetta a tutti i cittadini di trasformarsi
in agenti dello sviluppo loro proprio e del Paese”. Alla denuncia di mancanza di trasparenza
da parte della politica nonché della povertà che affligge la maggioranza della popolazione,
si affianca un monito contro la “sottrazione di terre ai contadini per la realizzazione
di mega-progetti a esclusivo vantaggio delle multinazionali e di una minoranza insignificante
di cittadini mozambicani”. (V.G.)
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