2015-03-07 08:05:00

Forte condanna dell'ONU per la distruzione di Nimrud in Iraq


La distruzione in Iraq dell’ antica città assira di Nimrud da parte dei jihadisti del sedicente Stato Islamico rappresenta un ''crimine di guerra''. Lo ha detto l'Unesco dopo l'ultimo attacco al patrimonio culturale e storico del Paese. Forte la condanna anche del segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, mentre il Consiglio di sicurezza mette in guardia dall’uso delle armi chimiche come il cloro in Siria.  Il servizio di Adriana Masotti:

Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, esprime forte condanna per i continui atti di terrore e le violazioni del diritto umanitario compiuti dall’Is, compresa la "sistematica campagna di distruzione del patrimonio culturale in Iraq, come l'attacco, due giorni fa, al sito archeologico di Nimrud". Un attacco stigmatizzato come  “crimine di guerra", dal direttore generale dell'Unesco, Irina Bokova. Intanto, secondo fonti militari americane, le forze irachene hanno ripreso la citta' di al Baghdadi facendo indietreggiare i jihadisti dell’Is dopo settimane di combattimenti nella provincia di Anbar.  Altro terreno di scontro la Libia: nove stranieri, tra cui due europei, sarebbero stati rapiti dal sedicente Stato islamico durante l’attacco ad un altro campo petrolifero, quello di El Ghani, nel centro del paese:11 le guardie uccise. Le forze dell'ordine avrebbero ripreso poi il controllo dell'area. E riguardo alla Siria, il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha adottato ieri una risoluzione elaborata dagli USA che "condanna con la massima fermezza l'uso di qualsiasi sostanza chimica tossica, tra cui il cloro, come arma” nel Paese minacciando l’ adozione di misure contro i responsabili quali sanzioni o l'uso della forza. E mentre l'Europa spera che "entro pochi giorni" dal negoziato tra i parlamenti rivali libici di Tobruk e Tripoli nasca quel governo di unità nazionale che potrebbe portare stabilità al paese, l’agenzia Frontex diffonde numeri che allarmano il Vecchio Continente: "Tra 500mila e un milione di migranti sarebbero pronti a partire dalla Libia”  annunciando così un 2015 più difficile dello scorso anno sul fronte immigrazione. 

 

Sulla devastazione del sito archeologico di Nimrud, Paolo Ondarza ha raccolto il commento del patriarca di Babilonia dei caldei Louis Raphaël I Sako:

 D. - Loro non hanno nessun rispetto per la vita umana, per la storia … per tutto. Vogliono cancellare, annullare, tutta la storia; vogliono ricostruire una loro storia.

R. – Nell’interpretazione estremistica dell’islam infatti - quella adottata dall’Is - le statue, gli idoli, i santuari sono oggetti di culto diversi da Dio e per questo vanno distrutti. Una settimana fa la diffusione del video da parte del sedicente Stato islamico nel quale venivano fatti a pezzi, a colpi di asce le statue, i manufatti del monastero di Mosul …

R. – Ma la legge musulmana non è così! Da 1500 anni queste antichità erano lì a Mosul e Nimrud; penso che quello che è accaduto a Nimrud sia più grave, perché lì tutti questi monumenti sono originali, non sono copie come era invece nel museo di Mosul. È una grave perdita per l’umanità, per tutta la civiltà antica della Mesopotamia … É triste, non si capisce come il mondo intero sia incapace di sconfiggere questa ideologia e questi gruppi terroristi.

 








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