2015-03-08 10:00:00

Il gesuita indiano rilasciato in Afghanistan pronto a tornare


Il 23 febbraio scorso, è stato rilasciato, dopo otto mesi di prigionia, il padre gesuita indiano Alexis Prem Kumar, rapito in Afghanistan il 2 giugno 2014. Padre Prem, 47 anni, del Jesuit Refugee Service (Jrs), era stato rapito da un gruppo di uomini armati non identificati durante una visita in una scuola per rifugiati a circa 34 km da Herat. Nonostante la drammatica esperienza, padre Prem si è detto pronto a tornare in Afghanistan. Ascoltiamo la sua testimonianza al microfono di Robin Gomes:

R. – If they ask me to go, I’m really happy to go. In fact, I really missed my people …
Se mi chiedessero di andare sarei felice di farlo. Sento la mancanza della mia gente, perché non li ho nemmeno salutati. Ne sarei felice, mi piacerebbe salutarli … Ma mi hanno detto che se torno mi sparano …

D. – Come si svolgeva la giornata con i suoi sequestratori?

R. – On the morning sometimes they used to stay with me …
La mattina a volte restavano con me e mi portavano il cibo; erano anche molto gentili e si intrattenevano con me. Ho pregato molto. A un certo punto mi hanno dato una radio. Ecco, la radio veramente è stata di grande aiuto e io ascoltavo la Radio Vaticana sia in lingua inglese sia in lingua tamil: e questo per me è stato veramente consolante. Infatti, ascoltavo molti bei programmi, pregavo, la domenica seguivo la Messa … Sono stati momenti di grande conforto quando ascoltavo. Avevo proprio desiderio di ascoltare le trasmissioni in lingua tamil, anche se a volte era molto difficile sintonizzarsi perché noi ci trovavamo in una zona piuttosto lontana … Ma ogni volta che avevo l’occasione di ascoltare la Radio Vaticana, ero così contento … ed era diventato così importante, perché in quella situazione terribile era per me veramente una consolazione. Sono riconoscente alla Radio Vaticana … Ho seguito anche la visita del Papa nelle Filippine e nello Sri Lanka … E’ stato così importante, per me, perché in quel periodo piangevo molto, ero molto preoccupato … E il nostro Papa ci ha dato una buona spiegazione per il pianto, quando è stato nelle Filippine e per me è stato di conforto. Veramente, sono molto grato a Papa Francesco: questo suo messaggio è stato veramente molto, molto importante per me. Ho vissuto meglio la mia prigionia e sono riuscito ad affrontare meglio tutte le privazioni grazie alla Radio Vaticana.








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