2015-03-12 12:42:00

Libro-intervista sul cardinale Cottier, teologo di tre Papi


Un dialogo a tutto campo sulla Chiesa degli ultimi 50 anni con il “teologo di tre Papi”. E’ quanto si legge nel volume “Selfie”, libro-intervista della giornalista Monica Mondo di Tv2000 con il cardinale George Cottier, teologo della Casa Pontificia dal 1989 al 2005. Il volume, edito da Cantagalli, è stato presentato ieri nella sede della nostra emittente. Il servizio di Michele Raviart:

Che cosa hanno in comune San Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Papa Francesco? Per il cardinale George Cottier, che ha lavorato con tutti e tre, non c’è dubbio: la continuità con il Concilio Vaticano II:

“Sono psicologicamente (tre Papi) molto differenti, ma la continuità è la fedeltà al Concilio: la fonte immediata della loro ispirazione e tutte le intuizioni sono del Concilio, e sono ancora da sviluppare. Per esempio, il tema attuale della povertà: mi ricordo che al Concilio c’è stato tutto un gruppo di lavoro sulla Chiesa dei poveri. Dunque, io ritrovo il Concilio in tutti”.

Tra le intuizione del Vaticano II - al quale Cottier ha partecipato, prima come teologo privato, poi al seguito del cardinale Journet - quella del dialogo tra le religioni attraverso il comune denominatore della pace. Un concetto alla base stessa del cristianesimo. Ancora il cardinale Cottier:

“La Chiesa è per natura evangelizzatrice e missionaria, e lo stile della missione è riassunto con questa parola che si chiama ‘dialogo’. Il vero dialogo è la trasmissione di un messaggio, un messaggio evangelico, che non è nostro ma che viene da Dio, tenendo conto del cammino personale della persona. Il cristianesimo non parla a dei gruppi, non parla a delle masse, parla a delle persone e questo vuol dire, mi sembra, ‘dialogo’”. 

La Chiesa è “santa per definizione, eppure composta da peccatori”, spiega Cottier. Per questo, tra i compiti del Papa c’è quello di cercare di purificarla:

“La semplicità è la questione della Chiesa che parla al mondo. E allora, dobbiamo essere attenti a tutti gli ostacoli che ci sono da parte nostra: abitudine, stile di vita, che non hanno niente a che fare con il Vangelo e con la Chiesa stessa, ma che sono come delle sedimentazioni che sono venute con la storia. Una progressiva purificazione è necessaria e questo si fa con l’intuizione, la grazia che ha ciascun Papa. Non possiamo dire: ‘C’è un programma da seguire’!”. 

Il porporato domenicano, che ora ha 92 anni, è stato scelto dall’autrice Monica Mondo per la sua esperienza e per rispondere alla domande sui grandi temi del nostro tempo: ateismo, bioetica, ecumenismo. Un libro-intervista realizzato dal punto di vista del semplice fedele, spiega l’autrice:

“Domande sulla mancanza di fede, su questo allontanamento dei giovani dalla Chiesa, sulle donne, su tante questioni che sono state affrontate nel Sinodo. E lui ha risposto, in maniera alle volte spiazzante, alle volte confortante. Sui valori non negoziabili mi ha risposto: ‘Ma perché, ci sono forse dei valori negoziabili? Perché, la povertà, la miseria, i migranti che arrivano nelle nostre coste, un’economia distorta: sono valori negoziabili?’. Ma, la frase che porto con me nel cuore è: ‘Dio non ama meno questo nostro tempo di quelli che ci hanno preceduto’”.








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