2015-03-16 08:21:00

Elezioni in Israele. A rischio la maggioranza del Likud


In un clima di incertezza Israele si prepara al voto di domani per eleggere i 120 membri del Parlamento. 11 le coalizioni in lizza. Sull'esito delle urne l'attenzione della comunità internazionale. Sentiamo Graziano Motta:

Domani quasi sei  milioni di israeliani saranno chiamati ad eleggere i 120 deputati della ventesima legislatura, un rinnovo anticipato voluto da Benjamin Netanyahu,  leader del partito di maggioranza relativa  Likud, per contrasti nella coalizione di governo da lui presieduta e soprattutto nella speranza di rafforzarsi per riuscire a varare una legge costituzionale che sancisca Israele come stato nazionale degli ebrei.  Ma gli ultimi sondaggi di opinione, al termine di un’ aspra  campagna elettorale,  sembrano deluderlo : la maggioranza relativa  passerebbe alla lista dell’ «Unione sionista» , formata da due partiti, il  Laburista  e il centrista Hatnuah, guidati rispettivamente dall’esponente di una grande dinastia politica, Isaac Herzog,   e dall’ex ministro della giustizia Tzipi Livni.  L’esito della competizione resta incerto per il gran numero di elettori indecisi e per lo sforzo compiuto, in extremis, dai partiti nazionalisti e di destra di rappresentare  i rischi per la sicurezza della nazione di una svolta a sinistra , sempreché questa – altra incognita – riesca dopo 16 anni a  esprimere un primo ministro. Il sistema proporzionale puro ha portato a competere ben 26 liste ma l’innalzamento al 3,25 per cento del quorum  per la conquista di un seggio ha favorito la nascita di coalizioni, la più rilevante riunisce nella  «Lista araba unita»  quattro partiti della minoranza arabo-israeliana  che potrebbe vincere 13 seggi e rappresentarsi come terza forza parlamentare. 








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