2015-03-18 14:30:00

Lettera aperta di studiosi islamici contro l'Is: tradisce l'islam


Continuano le adesioni di studiosi, esperti, attivisti e singoli cittadini di tutto il mondo alla Lettera aperta al sedicente "califfo" dello Stato Islamico Abu Bakr al-Baghdadi, sottoscritta e pubblicata nei mesi scorsi da oltre 120 rappresentanti e studiosi islamici. Una delle poche prese di posizione nette e chiare del mondo islamico contro il movimento terrorista, che in pochi mesi - riporta l'agenzia AsiaNews - ha conquistato ampie porzioni di territorio in Iraq e Siria. Perseguendo l'ideologia del jihad, esso mira alla fondazione di un nuovo "califfato" che abbraccia, l'Africa, il Medio Oriente e l'Asia, puntando anche alla conquista di luoghi simbolo dell'Europa. 

L'islam non è religione di violenza
Rivolgendosi al leader dell'Is, gli intellettuali e leader religiosi musulmani lo accusano di aver "tradito l'islam" interpretandolo come "religione di violenza, torture, brutalità e omicidi". Nella lettera i firmatari elaborano elementi della dottrina, come il divieto di emettere fatwa (editti religiosi) senza aver seguito tutte le procedure previste dai "testi classici". Essi aggiungono che anche "è vietato citare un verso del Corano o una parte di un verso, per trarne un insegnamento senza guardare al quadro complessivo tracciato dal Corano o dagli Hadith", i versetti di Maometto. 

L'islam non prevede persecuzioni contro i cristiani
L'islam impone anche di "non uccidere gli innocenti", "non ignorare la realtà attuale", di "non uccidere ambasciatori, diplomatici, giornalisti e cooperanti". Infine, essi ricordano che la religione islamica non prevede abusi e persecuzioni - in alcun modo - contro i cristiani o le genti del Libro, conversioni forzate o attribuire gesti violenti alla volontà di Dio. (P.R.)








All the contents on this site are copyrighted ©.