2015-03-24 12:32:00

Comitato Art.26: reagire all'indottrinamento gender


Una corruzione che inquina la società, una manipolazione da laboratorio di fronte alla quale reagire è doveroso rivendicando  il diritto di educare i propri figli. Così il card. Bagnasco ha denunciato ieri la diffusione della ideologia del gender nelle scuole, orchestrata da una “governance mondiale”  che va oltre i governi eletti e quindi non è rappresentativa dei popoli. Di qui l’appello ad un risveglio delle coscienze di fronte a quella che il Papa ha definito una “colonizzazione ideologica” e uno “sbaglio della mente umana”.  Il servizio è di Paolo Ondarza:

La famiglia è sotto attacco, ha detto il Papa a Napoli. Ad insaputa dei genitori la teoria del gender viene introdotta nelle scuole da parte di associazioni gay lgbt, senza contraddittorio,  mascherata “dietro valori veri come parità, equità, lotta al bullismo e alla violenza e non discriminazione”, ha detto ieri il card. Bagnasco chiedendo ai genitori e alla società un risveglio delle coscienze. Franco Garritano è tra i fondatori del Comitato Art. 26 che, nato contro l’indottrinamento gender nelle scuole, riunisce insieme genitori e insegnanti:

R. – Siamo stati molto contenti di questa dichiarazione molto chiara ed esplicita, in quanto noi stessi – come Comitato Art. 26 – siamo nati proprio sull’onda di questa situazione: in una scuola dove mia figlia andava, erano entrati questi progetti e noi genitori ci siamo ribellati e ci siamo uniti con altre figure professionali, proprio per dare informazioni a tutte le famiglie di ciò che sta accadendo. Il progetto in atto è un progetto veramente malvagio che inquina – indipendentemente dalla religiosità delle persone – l’umanità stessa.

D. – La vostra è un’associazione, un Comitato aconfessionale…

R. – Sì. Noi siamo un Comitato aconfessionale e la battaglia che viene fatta è per la tutela da parte dei genitori dell’educazione dei figli, tanto è vero che il nome – “Comitato Art. 26” – nasce dalla Carta Universale dei diritti dell’uomo che all’articolo 26 sancisce l’obbligatorietà e l’esclusività dell’educazione da parte dei genitori e non da parte dello Stato, così come era accaduto – purtroppo – nei regimi precedenti nazisti, fascisti e comunisti.

D. – Un diritto questo che è doveroso rivendicare”, ha detto il cardinale Bagnasco. Lei faceva riferimento alla sua esperienza di padre, ma anche come fondatore del Comitato Art. 26 lei può testimoniare come riceviate ogni giorno testimonianze di genitori che denunciano, la promozione di questa “queer theory” nelle scuole, che propone un’identità fluida che abbatte il dato di natura “maschile” – “femminile” e promuove l’ideologia del gender …

R. – Quello che noi stiamo vedendo è che moltissimi genitori sono ignari di tutto questo e nel momento in cui invece si va a spiegare la teoria del gender e ciò che si  vuole insegnare ai ragazzi e ai bambini da 0 a 18 anni – perché è importante: noi siamo genitori e abbiamo la patria potestà di questi figli, siamo responsabili in tutto e per tutto di questi figli da 0 a 18 anni – tutti i genitori rimangono allarmati, tutti diventano partecipi e vogliono intervenire, chiedono come poter diffondere sempre più queste nozioni e questa conoscenza, proprio per contrastare questa ideologia.

D. – Cosa viene insegnato?

R. – Si educa – sotto la forma della tolleranza – ma si educa ad un’affettività distorta; sotto l’etichetta di “conoscere il proprio corpo”, si invitano i bambini da 0 a 4 anni a provare piacere utilizzando il proprio corpo, a scambiarsi eventualmente l’identità maschio-femmina attraverso travestimenti e trucchi … Ricerche scientifiche appropriate hanno dimostrato che gli effetti possono essere devastanti, per questi piccoli. Quando questo è capitato nella scuola di mia figlia e io, come genitore, sono rimasto allibito.

D. – Non è un errore parlare di sperimentazione ideologica …

R. -  Questo significa generare generazioni totalmente devastate!

D. – Come ha detto il cardinale Bagnasco, “la società è addormentata”: riscontra questo addormentamento delle coscienze?

R. – Assolutamente sì, un addormentamento delle coscienze che però, onestamente, non è voluto: i mass media di questo non parlano. Noi siamo molto attivi e sappiamo che altri genitori si stanno organizzando per essere sempre più attivi e chiediamo come mondo laico che la Chiesa sempre più possa denunciare queste situazioni.

D. – Il cardinale Bagnasco ha detto: “Sappiate, genitori, che noi pastori vi siamo e vi saremo sempre vicini”.

R. – Questo per noi è fondamentale e importante, perché una Chiesa forte è fatta da fedeli forti, se vogliamo metterla dal punto di vista religioso; ma è fatta anche da laici impegnati per la tutela dei minori.








All the contents on this site are copyrighted ©.