“Viva la vita”: questo l’incoraggiamento che Papa Francesco ha rivolto ai partecipanti alla Marcia per la vita tenutasi sabato scorso a Lima, in Perù. In un messaggio indirizzato al cardinale arcivescovo della città e primate della Chiesa locale, Juan Luis Cipriani Thorne, il Pontefice ha espresso apprezzamento per l’iniziativa, alla quale — scrive — “mi unisco con la preghiera nell’impegno di difendere e promuovere il bene fondamentale della vita umana, dal suo concepimento al suo termine naturale”. In questo senso, Papa Francesco ha anche invitato a “dare testimonianza con coraggio e annunciare sempre il carattere sacro di ogni essere umano, creato da Dio a sua immagine e redento da Cristo sulla croce”.
L’aborto non è progresso, né modernità
Dal suo canto, mons. José Antonio Eguren, presidente della Commissione Famiglia e
vita della Conferenza episcopale del Perù (Cep) è intervenuto al corteo svoltosi nella
sua diocesi, quella di Piura e, parlando ai fedeli, ha ribadito che l’aborto non è
progresso, né modernità, perché la vita umana è il riflesso dell’amore di Dio, “è
un dono e non un prodotto di laboratorio”.
Diritto alla vita è fondamentale, Essere umano è inviolabile
“Il diritto alla vita a partire dal concepimento e fino alla morte naturale è un diritto
umano fondamentale”, ha detto il presule, ribadendo che “non è segno di progresso
né di modernità pretendere di risolvere i problemi uccidendo l’esistenza dell’uomo”.
“L’essere umano – ha aggiunto – è sempre sacro ed inviolabile, in qualunque situazione
ed in qualsiasi tappa sia del suo sviluppo”. Per questo, mons. Eguren ha esortato
i fedeli ad “impegnarsi in favore dei nascituri”, indicando nella famiglia “il motore
ed il modello del rispetto della vita umana, sin dal concepimento”, in quanto “generatrice
dell’esistenza e nucleo fondamentale della società”.
No al protocollo attuativo dell’aborto terapeutico
Per questo, il vescovo peruviano ha sottolineato che “il nucleo familiare deve essere
una priorità della pastorale e della politica”, affinché sia “sostenuto e rafforzato,
per avere i mezzi necessari ad accogliere la vita”. In questo contesto, mons. Egueren
ha chiesto l’abrogazione del protocollo medico, relativo alla pratica dell’aborto
terapeutico negli ospedali. Approvato a giugno 2014, tale protocollo specifica che
l’aborto terapeutico è ammesso in caso di pericolo di vita per la madre a causa di
patologie o malattie gravi (gravidanza ectopica, cancro maligno o cardiopatie). In
tal caso, l’interruzione terapeutica della gravidanza è permessa fino a 22 settimane
di gestazione, ma solo con l’autorizzazione della gestante o del suo rappresentante
legale. “Si tratta di un documento definito dagli stessi medici come non necessario
ed assurdo – ha ribadito il presule – Per questo, ne richiediamo l’abrogazione”.
Tutelare i nascituri, nulla giustifica l’aborto
Allo stesso modo, mons. Eguren ha sottolineato l’opposizione della Chiesa alla proposta
di legge in favore della depenalizzazione dell’aborto in casi di violenza sessuale:
“Chiediamo al governo ed al congresso, i quali reiteratamente manifestano il loro
impegno nei confronti della giustizia e dei diritti umani, di non dimenticare i nascituri,
che non hanno voce per difendersi”. “Nulla, assolutamente nulla giustifica l’aborto”,
ha incalzato il presule, evidenziando poi come “la difesa della vita non ammette,
da parte della Chiesa, silenzi, scuse od eccezioni”. Di qui, l’appello ai fedeli a
proclamare che “Dio è l’unico Signore della vita e che nessun uomo può ergersi a padrone
o arbitro dell’esistenza dell’altro”.
Rispettare diritto dei genitori all’educazione dei figli
Un ulteriore tema cruciale messo in risalto dall’arcivescovo di Piura ha riguardato
una proposta di legge per permettere ai minorenni di accedere ai servizi sanitari
di educazione sessuale e riproduttiva, anche senza il consenso dei genitori. Ma questo,
ha sottolineato mons. Eguren, “viola il diritto dei genitori alla patria potestà”.
Al contrario, ha spiegato il presule, “se si vogliono ridurre i casi di gravidanza
adolescenziale, bisogna rilanciare i valori fondamentali e non l’edonismo puro e vacuo,
che verrebbe incrementato dall’uso di contraccettivi”.
Pregare per i martiri che predicano il Vangelo di vita
Infine, mons. Eguren ha esortato alla tutela degli anziani ed ha invitato i fedeli
a pregare per tutti i “martiri cristiani che ancora oggi vengono uccisi perché predicano
il Vangelo di vita, il Vangelo di Gesù”. Da ricordare che la Marcia della vita in
Perù si tiene ogni anno, a ridosso della "Giornata del nascituro", in programma il
25 marzo e che ricorda l’articolo 1 della Costituzione Politica nazionale, in cui
si afferma: "La difesa della persona umana e il rispetto per la sua dignità sono il
fine supremo della società e dello Stato". (A cura di Isabella Piro)
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