2015-03-25 13:51:00

Disastro aereo in Francia, si cerca la verità. Il dolore del Papa


In corso a pieno ritmo sulle Alpi francesi dell'Alta Provenza le ricerche delle 150 vittime dell'Airbus 320 della Germanwings precipitato ieri mattina mentre volava da Barcellona a Dusseldorf. Sulle cause ancora solo ipotesi: escluso l’attacco terroristico, ma si cerca la seconda scatola nera per fare chiarezza. Attesi sul luogo della tragedia i familiari delle vittime al cui fianco ci saranno i leader di Francia, Germania e Spagna, Paesi più colpiti. Il Papa ha espresso il suo profondo dolore per quanto accaduto, assicurando le sue preghiere per "le persone decedute" che affida alla misericordia di Dio. Si è detto quindi vicino "a tutti coloro che sono toccati da questo dramma, così come ai soccorritori" che stanno operando "in condizioni difficili". Il servizio di Gabriella Ceraso:

Minuti di silenzio e giorni di lutto in tutto il mondo ma in particolare in Germania che piange oltre 70 vittime e in Spagna dove i morti nella tragedia aerea sarebbero una cinquantina. Alle loro famiglie che da oggi sono in viaggio verso l’Alta Provenza accompagnate da specialisti medici, il Papa ha assicurato preghiere chiedendo al Signore di "donare a tutti forza e consolazione". Intanto i soccorsi procedono senza tregua, come le indagini. A Parigi è iniziato l’esame della prima scatola nera che, seppur danneggiata, può svelare i colloqui tra i piloti, mentre si cerca la seconda, contenente i dati di volo. Saranno la fonte della verità che, per ora, lascia spazio solo alle ipotesi. Terrorismo e sabotaggio sembrano escluse. L’ufficio francese delegato ha aperto un’inchiesta per disastro colposo. Gli interrogativi maggiori si concentrano sugli 8 minuti impiegati dall’Airbus, subito dopo le 10.30 di ieri, per passare da 11 mila metri di altitudine ad appena 2000, senza avere il tempo di lanciare un SOS, forse per un problema tecnico grave e improvviso. Restano dubbi anche sul rispetto della rotta e sui controlli effettuati sul velivolo dopo un guasto ad un carrello nei giorni scorsi. Di “condizioni perfette”, “piloti esperti” e quindi di un “incidente inspiegabile” parla la compagnia madre del Low cost, la Lufthansa. Ma i piloti oggi e domani si sono rifiutati di volare, prima di essere più sicuri sulle cause della tragedia. Sul luogo del disastro la visita oggi del presidente francese Hollande, con la cancelliera Merkel e il premier spagnolo Rahoy; alle 16 invece è prevista la conferenza stampa degli inquirenti. "Senza prove certe non bisogna speculare" afferma il prof. Bruno Franchi, presidente della Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo. Ascoltiamolo al microfono di Massimiliano Menichetti:

R.- Prima di tutto mi lasci precisare che l’inchiesta  di sicurezza - ovvero un’inchiesta finalizzata a capire le cause dell’evento in un’ottica di prevenzione perché eventi simili non capitino più -  è di competenza dell’autorità investigativa francese nostra omologa, cioè il Bea che, sulla base della normativa internazionale, è l’unica titolata a rilasciare informazioni sull’evento. Quindi sull’inchiesta in corso, dopo di che non è serio – subito dopo un incidente – avventurarsi in ipotesi di qualsiasi tipo. Le autorità investigative parlano soltanto per evidenze, per certezze, mai per ipotesi. Questo per una quesitone di serietà e di rispetto soprattutto nei confronti dei famigliari di quelle persone che sono decedute nell’incidente. Sicuramente sarà un’inchiesta complessa, come tutte le inchieste che coinvolgono aeromobili dell’aviazione commerciale come nel caso in questione che comporterà l’acquisizione di tantissime informazioni. E finché tutte le informazioni non verranno acquisite, non si potrà dire con certezza cosa è accaduto.

D. – Il resto è speculazione dunque …

R. – Dopo un incidente c’è tantissima gente che si avventura in speculazioni, in ipotesi non supportate da alcuna evidenza, proprio perché noi sappiamo quanto è complessa un’inchiesta  di sicurezza. Noi in Italia abbiamo svolto delle inchieste molto complesse; penso all’incidente dell’Atr 70 ammarato al largo di Palermo, all’incidente di Linate … Sappiamo che finché tutte le evidenze non sono state raccolte tutte le certezze possono essere messe in discussione un attimo dopo. È come fare un puzzle: finché non si hanno tutti i pezzi messi giù non si ha il puzzle.








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