2015-03-26 14:53:00

Familiari vittime Is dal Papa: l'amore vince l'odio dei terroristi


Vincere l'odio dei terroristi con l'amore: lo hanno affermato i familiari di due ostaggi britannici uccisi dall'Is in Siria, che ieri hanno incontrato il Papa al termine dell'udienza generale in Piazza San Pietro. Intanto, l'Onu registra il record di richiedenti asilo nel 2014, in fuga da Iraq e Siria e dalla violenza del cosiddetto Stato islamico. Il servizio di Gabriella Ceraso:

Crescono in un anno del 45%, fino a 866mila, i richiedenti asilo da Siria e Iraq verso i paesi industrializzati, Germania in testa. Fuggono dai jihadisti del cosiddetto Stato islamico che la coalizione internazionale continua a combattere in particolare tra Siria e Turchia ma soprattutto nel nord dell’Iraq intorno a Tikrit. Ma c’è chi pensa che per sconfiggere il terrore estremista ciascuno debba compiere un atto di “carità in più". Si tratta di Barbara Henning e Mike Haines rispettivamente moglie e fratello di due ostaggi britannici uccisi dagli estremisti in Siria. Insieme ad un Imam londinese promuovono iniziative di unità tra comunità diverse perché l’odio non prevalga e ieri in udienza lo hanno raccontato al Papa. Queste le parole di Mike Haines intervistato da Philippa Hitchen:

R. – I had tried to prepare words…
Avevo cercato di prepararmi delle parole da dirgli, ma quando ho visto il Papa ho dimenticato ogni cosa e lui se ne è accorto. Quindi, mi ha messo a mio agio, parlandomi subito. Mi ha detto di avere pregato per mio fratello, che avrebbe continuato a pregare per me, perché continuassi il lavoro che sto facendo, e che pregava per la mia famiglia. Questo mi ha dato il tempo necessario per essere in grado di dire le parole che volevo dire. Siamo determinati nel continuare a lavorare per questo messaggio di unità, tolleranza e conoscenza tra fedi diverse, comunità diverse e gruppi etnici diversi, per combattere quello che i terroristi nel mondo cercano di fare. Stanno cercando di radicalizzare le nostre comunità e tante, tante persone stanno opponendo resistenza. Quindi ora io sono qui come figura di rappresentanza di tutto il lavoro che si sta già facendo. E’ stato, dunque, molto, molto commovente.

E’ chiara la condanna di Mike verso chi cerca di incolpare la comunità musulmana per le atrocità terroristiche .Per questo dopo l’uccisione di suo fratello David, ha chiesto il parere di uno studioso musulmano, l’imam londinese Shahnawaz Haque, anche sull’uso del Corano che i jihadisti fanno. E questa è la testimonianza dell’imam, raccolta da Philippa Hitchen:

R. – Its’ extremely disturbing…
E’ estremamente inquietante e doloroso: giustificare la violenza col Corano, accade nel mondo da anni ma per noi, musulmani comuni, è una cosa davvero difficile da comprendere. Nel Regno Unito si usa dire infatti “religione deviata da alcuni estremisti”. Io stesso partecipo all’attività di circa quattro o cinque moschee e alla preghiera del venerdì e non ne ho mai avuto neanche il sentore. Poi improvvisamente vedi sullo schermo o leggi sul giornale di qualche atrocità commessa apparentemente nel nome dell’islam, apparentemente da musulmani. Ed è traumatico! Se  cediamo al radicalismo e all’estremismo, il passo dalla paura alla violenza è rapido. Se invece ci opponiamo e siamo accoglienti mostrandoci disponibili a conoscere una società diversa, colmiamo le distanze e ci avviciniamo. E’ importante la testimonianza che su questo sta dando il Papa, interagendo con diverse comunità lavorando sui  valori cristiani dell’umiltà e della compassione. Prego il Signore che lo assista nel bel lavoro che sta facendo.








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