2015-03-27 07:30:00

Unioni e adozioni gay. Mobilitazione contro ddl Cirinnà


La Commissione Giustizia del Senato ha approvato il Ddl Cirinnà sulle Unioni civili che di fatto le equipara al matrimonio, aprendo la strada alle adozioni da parte di persone dello stesso sesso, anche se formalmente limitate ai figli biologici del partner. Il M5S ha votato col Pd per l'approvazione del testo. Contrari FI, Ncd e Lega. La votazione si è chiusa con 14 sì, 8 no, un astenuto, il senatore di FI Falanga. Il premier Renzi spera di far approvare definitivamente il provvedimento entro maggio. Assoluta contrarietà” è stata espressa ieri in una Conferenza Stampa a Palazzo Madama dalla Manif Pour tous, secondo cui “è tempo di una mobilitazione popolare”. Lo spiega Filippo Savarese, portavoce del movimento al microfono di Paolo Ondarza:

Ddl Cirinnà, primo passo verso rottamazione matrimonio
R. – Girando per i nostri 50 circoli territoriali abbiamo raccolto la contrarietà di decine di migliaia di persone al Ddl e la volontà di mobilitarsi per difendere la famiglia. Una mobilitazione è necessaria perché tutti sanno che le unioni civili previste dal Ddl Cirinnà non sono altro che il primo passo verso la rottamazione del matrimonio. Nelle stesse intenzioni di chi ha proposto questo disegno di legge, il fine ultimo è la ridefinizione ideologica della famiglia, con lo sradicamento della filiazione dal padre e dalla madre. Le unioni civili sono soltanto un compromesso temporaneo per non impattare immediatamente con il dissenso vastissimo dell’opinione pubblica. In realtà noi già oggi dobbiamo parlare di vero e proprio matrimonio gay.

Inevitabile una mobilitazione popolare
D. – Pensate a un nuovo Family day?

R. – Non c’è alcun dubbio secondo noi che prima o poi una mobilitazione di quella importanza si imporrà nelle cose. Se qualcuno non organizzerà una piazza di due milioni di persone, due milioni di persone si ritroveranno in quella piazza spontaneamente.

Non c'è niente di più concreto che difendere la famiglia
D.  – Oggi in Commissione il voto sul testo base del Ddl Cirinnà. A questo punto il provvedimento quale iter seguirà?

R.  – Si aprirà la fase degli emendamenti in commissione, dopodiché la Commissione stessa voterà in via definitiva il testo che passerà all’aula del Senato dove sarà ridiscusso, votato e poi passerà alla Camera. In una riunione del Partito Democratico recente si dice che lo stesso Matteo Renzi abbia espresso la necessità di sbrigarsi sull’approvazione di questo disegno di legge per potere arrivare alla vigilia delle elezioni regionali che si svolgeranno il 31 maggio, con “qualcosa di sinistra” in mano. Francamente siamo a consigliargli che se ha veramente questa intenzione di sbandierare la rottamazione del matrimonio in faccia agli elettori, ai suoi elettori che riempiono molto spesso i circoli della “Manif pour tous-Italia”, commette un grave errore. Il 41 per cento che prese alle europee non lo prese parlando di questi temi, parlando di matrimoni gay e adozioni gay; lo prese parlando di cose concrete e non c’è niente di più concreto che difendere la famiglia, come lui stesso disse aderendo al Family day del 2007.

Ddl Crinnà apre a adozioni gay
D.  – Anche se non lo dichiara esplicitamente il Ddl Cirinnà va ad approvare le adozioni di minori da parte di coppie costituite da persone dello stesso sesso…

R. – Esattamente. In realtà è un vero e proprio escamotage. Nel testo si dice che un adulto può adottare il figlio del proprio compagno. D’altronde, noi sappiamo che a livello europeo non esistono mezze misure: dire che una coppia omosessuale può adottare un minore già interno alla coppia, ma non un minore esterno è un’ipocrisia. E allora la Corte Europea, se noi in Italia approveremo il Ddl Cirinnà, ci imporrà di riconoscere le adozioni gay in via universale, come già imposto agli altri Paesi dell’Unione Europea.

in campo altre proposte politiche su Unioni civili
D. - Va rilevato che oltre al Ddl Cirinnà ci sono altre proposte in campo, l’ultima è quella di Forza Italia presentata proprio nei giorni scorsi…

R. - Allora, in realtà dentro Forza Italia c’è un grande caos con due proposte. L’ultimo disegno di legge della Carfagna è sul modello del Ddl Cirinnà, con alcune modifiche che riguardano sostanzialmente la questione dell’adozione. Ma anche questo ha un vizio di fondo e cioè che va sulla strada dell’equiparazione dell’unione tra persone dello stesso sesso e la famiglia difesa e tutelata dalla Costituzione. Il testo, invece, al Senato a prima firma Caliendo anch’esso ha problematicità ma si impone più su un discorso privatistico: cioè, sul riconoscere a una persona il diritto di poter condividere con un’altra persona le questioni di vita pratica e quotidiana, le questioni matrimoniali, le questioni legate alla gestione della sanità legate agli immobili.

La maggioranza dei diritti chiesti dai conviventi oggi sono già riconosciuti
D. - Questioni che a differenza di quanto erroneamente si creda, sono già riconosciute dalla giurisprudenza italiana in varie sentenze, che il disegno di legge presentato da Maurizio Sacconi del Nuovo Centro Destra collaziona in un testo unico…

R. - Esattamente va ricordato che la grande maggioranza dei diritti che i conviventi chiedono oggi già sono disponibili per intervento o di leggi specifiche o di sentenze giurisprudenziali. Il disegno di legge, a prima firma Maurizio Sacconi del Nuovo Centro Destra, riunisce questi diritti già oggi esercitabili e li mette in un testo organico e armonico. Le posizioni in Parlamento sono molte, ma non facciamoci nessun tipo di illusione. Oggi vengono votate per la prima volta proposte sul matrimonio gay e oggi contro questo bisogna mobilitarsi.








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