2015-03-28 09:13:00

Il commento di don Ezechiele Pasotti al Vangelo della Domenica


Nella domenica delle Palme, la liturgia ci propone il racconto della Passione tratto dal Vangelo secondo Marco. Gesù dice ai discepoli:

«Tutti rimarrete scandalizzati, perché sta scritto: “Percuoterò il pastore e le pecore saranno disperse”. Ma, dopo che sarò risorto, vi precederò in Galilea».

Sul significato di questa domenica ascoltiamo il commento di don Ezechiele Pasotti:

Fin dall’antichità la Chiesa commemora oggi, con la processione delle palme, l’ingresso trionfale del Signore a Gerusalemme, prima della sua passione. E la palma, o il ramo di ulivo, che la tradizione vuole poi presente nelle nostre case durante tutto l’anno, è segno tangibile della passione e morte del Signore e della sua gloriosa risurrezione. Non può essere un gesto banale o solo devozionale, specialmente in questi nostri tempi così significativi per noi cristiani e per la nostra fede. Noi non seguiamo un vincitore, un trionfatore umano, ma neppure un vinto. Seguiamo uno che è risorto dalla morte, perché si è consegnato volontariamente alla morte. Il grido: “Crocifiggilo! Crocifiggilo!”, risuona ancora oggi, come forse mai prima nella storia della Chiesa, contro tanti cristiani, spesso anche dimenticati! Per ben due volte la liturgia ci proporrà in questi giorni la passione del Signore. È l’ora delle tenebre, l’ora della vittoria del male, l’ora in cui Dio stesso sembra aver dimenticato la sua creatura, l’ora che sembra senza speranza alcuna. Ma Dio c’è. Quell’uomo che muore su quei due pezzi di legno è Dio. Dio è lì, sulla croce stessa. Grida all’uomo che non crede, a me ed a te: “Ecco come ama Dio!”. “Ecco fino a che punto ama Dio!”. Facciamo nostra la preghiera di Benedetto XVI alla Vergine della speranza, perché ci aiuti a ritrovare i segni di questa presenza di Dio: “Madre della speranza, che nel buio del sabato santo andasti con incrollabile fiducia incontro al mattino di Pasqua, dona ai tuoi figli la capacità di discernere in  ogni situazione, fosse pure la più buia, i segni della presenza amorosa di Dio” (Benedetto XVI, Preghiera a Nostra Signora di Sheshan – Cina). E faremo Pasqua con il Signore!








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