“Come cristiani abbiamo una responsabilità particolare di essere agenti di riconciliazione nelle nostre comunità, diffondere messaggi di speranza e portare guarigione a coloro che soffrono”. E’ l’impegno scaturito dalla conferenza ecumenica “Costruire la pace con la fede”, conclusasi ieri a Belfast e organizzata dal Progetto di pace delle Chiese irlandesi (Icpp), un organismo nato nel 2013 che riunisce le principali Chiese cristiane dell’Irlanda del Nord (cattolica, presbiteriana, anglicana e metodista) per promuovere la riconciliazione tra le diverse comunità religiose della provincia, dopo quasi tre decenni di violenze.
L’impegno delle Chiese a facilitare a vari livelli un dialogo inclusivo
A 17 anni dalla firma dello storico Accordo del Venerdì Santo che nel 1998 ha avviato
il lungo processo di pace – rileva una dichiarazione congiunta diffusa oggi - l’Irlanda
del Nord deve ancora confrontarsi oggi con una “continua instabilità politica”. Consapevoli
“dell’impatto che la perdurante divisione nella nostra società” ha su tale processo
di pace e che oggi “si manifesta in molteplici forme di esclusione” e delle “diseguaglianze
socio-economiche” che possono minare la coesione sociale, i leader cristiani nord-irlandesi
ribadiscono quindi il loro impegno “a costruire nuove relazioni” e a facilitare a
vari livelli “un dialogo veramente inclusivo per il tipo di futuro che vogliamo per
le nostre comunità locali”. In questo essi si dicono “incoraggiati dall’entusiasmo
e dall’apertura mostrata dalle Chiese locali al progetto”, reso possibile dalla collaborazione
della società civile, delle le comunità locali e dei leader politici. Particolare
gratitudine viene espressa ai volontari che hanno dedicato all’iniziativa tempo ed
energie.
Tre sessioni
L’incontro di Belfast, è stato articolato in tre sessioni principali. La prima, giovedì,
è stata dedicata al “Percorso personale e collettivo verso la riconciliazione”, con
l’ascolto di testimonianze dal Rwanda, mentre ieri mattina si è riflettuto sul “Ruolo
delle Chiese nel sanare divisioni storiche” e ha dato spazio alle esperienze della
Conferenza episcopale tedesca. Al centro della sessione pomeridiana di ieri “La riconciliazione:
una sfida alle e per le Chiese”, con la partecipazione Terry Waite, negoziatore per
il rilascio di ostaggi in alcune aree critiche come l’Iran e la Libia e protagonista
negli anni ’80 di un lungo rapimento in Libano. (A cura di Lisa Zengarini)
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