I vescovi della Regione Patagonia-Comahue dell’Argentina, nel loro messaggio pasquale dal titolo "Guarda le mie mani e i miei piedi. Sono proprio io" (Lc 24, 39), invitano tutti a vivere una nuova vita con gli occhi spalancati alla verità e alla giustizia, "con la forza e l'audacia dello Spirito, per renderlo presente nel fango della nostra vita e nel nostro mondo".
Chi ascolta Gesù non può occuparsi solo del proprio interesse
Consapevoli della realtà di violenza, egoismo, indifferenza, negligenza ed esclusione,
i vescovi propongono "la rivoluzione della tenerezza, per decidere del bene comune
e costruire una società che si occupi e preoccupi della felicità di tutti". Con un
invito a "non rimanere indifferenti", - riferisce l'agenzia Fides - sostengono che
il mondo sarebbe migliore se tutti, a seconda del luogo e della responsabilità che
compete ad ognuno, lavorassero per il bene e la felicità di tutti. Alla fine ricordano
che chi ascolta Gesù non può restare indifferente, occupato solo del suo proprio benessere.
Chiesa in Patagonia per sviluppo integrale e difesa diritti umani
La zona della Patagonia argentina è una delle più complesse da comprendere, perché
vi troviamo la popolazione indigena, progetti minerari che sono diventati un problema
sociale e una conformazione geografica del territorio che ostacola gli spostamenti.
La Chiesa di questa regione ha sempre incoraggiato e sostenuto l'impegno della popolazione
per uno sviluppo integrale e per la difesa dei diritti umani (C.E.)
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