2015-03-30 15:54:00

La Caritas all'Expo 2015: condividere per sfamare il pianeta


Conferenza stampa stamattina a Milano per la presentazione del programma di eventi promossi dalla Caritas ambrosiana, in collaborazione con Caritas nazionale e internazionale, durante i sei mesi dell’Expo. “Dividere per moltiplicare. Spezzare il Pane”, il titolo generale che riassume tutte le diverse iniziative in sintonia con il tema dell’esposizione universale: “Nutrire il pianeta”. Tra i partecipanti la Conferenza, Luciano Gualzetti, vicedirettore della Caritas di Milano che, al microfono di Adriana Masotti, spiega quale sarà il contributo offerto perché Expo 2015 mantenga la promessa di essere un laboratorio di idee e di proposte sul tema cruciale dell’alimentazione:

R. – La Caritas sarà attiva con almeno due presenze significative. Una, un luogo fisico: noi offriremo ai visitatori, anche quelli occasionali, la possibilità di vivere un’esperienza multimediale all’interno di una struttura che abbiamo chiamato “L’Edicola” nella quale svilupperemo il nostro tema che è: “Dividere per moltiplicare” e presenteremo l’azione che la Caritas fa nel mondo, contro la fame e a favore dei poveri, e alcuni momenti di riflessione anche attraverso un’opera d’arte che s’intitola “Energia” di Vostell del 1973 che cercherà di far capire come questo metodo del dividere per moltiplicare, cioè del condividere, sia un metodo vincente. Infatti c’è cibo per tutti, ma non tutti possono accedere alla terra, all’acqua, al sapere, alle tecnologie, alle infrastrutture per poter disporre di cibo. Accanto a questa esperienza c’è tutta l’iniziativa, che prenderemo all’interno dei sei mesi, di convegni, di seminari, di riflessioni per portare al centro dell’attenzione questo scandalo che è la fame e le piste per risolverlo, che sono essenzialmente quelle che le Caritas stanno sperimentando nel mondo con la loro azione concreta. In particolare, con la richiesta di una legge sul diritto al cibo che ogni nazione può promuovere, anzi noi chiediamo che la promuova, perché i propri cittadini abbiano riconosciuto questo diritto fondamentale. Accanto a questa iniziativa verranno sottolineati temi come quello delle migrazioni, perché sempre di più le migrazioni derivano dall’accaparramento delle terre, dal fatto che non c’è più la terra per l’autosostentamento per i contadini, non c’è più l’accesso all’acqua. Poi, c’è tutta la questione dei conflitti: anche i conflitti oggi spesso nascono da queste situazioni di mancanza di energia, di accesso all’acqua e alla terra. E infine, un ciclo di interventi sugli stili di vita e sulle povertà alimentari anche qui da noi, anche nei Paesi ricchi, lo vediamo, dall’accesso alle mense e ai centri di ascolto, dalla distribuzione dei pacchi alimentari… Tutto per arrivare a far sì che Expo non sia solo una fiera dove si presentano i propri cibi, i propri prodotti, ma si presentino anche le esperienze e le proposte che possano invece risolvere questo scandalo della fame.

D.  – Quindi, una bella sintonia tra il tema generale dell’Expo e tutta l’attività della Caritas: è qualcosa che impegnerà parecchio, mi pare di capire…

R.  – Noi siamo impegnati dal 2013 e il tentativo è quello di far emergere questi temi come temi determinanti e strategici per il futuro del pianeta.

D. – Quindi, anche un’occasione per far conoscere di più tutta l’attività delle Caritas. Noi siamo un po’ tutti preoccupati per questo Expo: gli stand ci saranno, le opere saranno finite… Voi vi sentite pronti per l’inizio dell’Expo?

R. – Sì, io direi di sì, saremo pronti. Saremo pronti a proporre i nostri contenuti, ma soprattutto saremo pronti a fare questa opera di coscienza critica un po’ sul tema dell’Esposizione che vorrebbe coinvolgere sicuramente tutti i visitatori ma anche tutti i Paesi, tutte le imprese, tutti i soggetti della società civile che in qualche modo attraverseranno o si incontreranno all’interno di Expo. Perché Expo sia ricordato come un evento mondiale che in modo deciso ha preso la strada per sconfiggere la fame nel mondo.








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