2015-04-06 14:24:00

Persecuzioni. Bagnasco: una bandiera nera non cancella Cristo


Come ricordato ancora una volta dal Papa al Regina Coeli del Lunedì di Pasqua, anche il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei), ha parlato dei cristiani perseguitati nell'omelia pronunciata ieri sera nella Cattedrale San Lorenzo del capoluogo ligure, durante i Vespri del giorno di Pasqua.

Ci sono ombre e c'è la luce
"Nelle omelie pasquali – ha detto il cardinale – abbiamo pensato ai cristiani perseguitati, martoriati e uccisi con ferocia. Era nostro dovere, non potevamo tacere. Ma ora - ha domandato - al termine del giorno piu' grande dell'anno cristiano che cosa ancora avverrà nella carne di tanti fratelli e sorelle? Avranno gustato la gioia della risurrezione? Vedranno un domani migliore? I cristiani – si è interrogato ancora il porporato – potranno entrare nelle loro chiese senza doversi chiedere se ne usciranno vivi? Le ombre scendono da un luogo all'altro, ma le anime dei nostri martiri sono nella luce". Il presidente della Cei ha poi affermato che “le società hanno il dovere di garantire a tutti giustizia, sicurezza e pace, ma  il cristiano – ha aggiunto – ha nel cuore anche il perdono quando l'ingiustizia dilania la sua carne”. Per questo motivo, il capo della Chiesa genovese garantisce che “l'amore di Cristo non sarà certo cancellato da una macabra bandiera nera issata al posto di un crocifisso divelto".

Vangelo è perdono
Come esempio più vivo del perdono e della misericordia cristiana, l’arcivescovo di Genova ha citato il caso di una madre di due giovani martirizzati dai fondamentalisti, che, in un colloquio con lo stesso cardinale Bagnasco, si è detta pronta ad accogliere nella sua casa anche l'uomo che ha sgozzato i suoi figli. "Questo è Vangelo vissuto dalla gente semplice, dai poveri che sono i prediletti di Gesù, da coloro che non si danno arie di sapienti e intelligenti e per questo – ha concluso il presidente della Cei – sanno riconoscere il primato di Dio anche di fronte alla morte". (M.G.)








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