C’è grande attesa nella Repubblica Centrafricana per il Forum di Bangui, momento conclusivo di una serie d’incontri di dialogo popolare, nelle diverse province, per riconciliare la popolazione divisa dall’odio e dalla diffidenza. Ma non solo . C’è grande attesa anche per un possibile viaggio di Papa Francesco. Nonostante ciò - riferisce l'agenzia Sir - “la situazione rimane ancora precaria”, come conferma mons. Dieudonné Nzapalainga, arcivescovo di Bangui e presidente della Conferenza episcopale centrafricana. “La situazione è precaria. Stiamo assistendo a una fase di calma, ma sono convinto che siamo ancora seduti sui carboni ardenti e che sia sufficiente una piccola scintilla per riaccendere il fuoco. La nostra società è fragile e convalescente.
Il Paese è ancora una polveriera
Il disarmo non ha ancora avuto luogo - aggiunge il vescovo - e il Paese è una polveriera.
La gente parla molto del Forum e si aspetta un cambiamento magico. Piuttosto, io direi
che abbiamo bisogno d’imparare a fidarci di nuovo, accettandoci, dialogando, ascoltandoci
e proponendo possibili soluzioni. Stiamo assistendo a un rigurgito di criminalità,
al fenomeno del banditismo su vasta scala. Continuano gli scontri nelle regioni di
Bambari, Kaga Bandoro, Bossangoa... Gli agenti dello Stato sono riluttanti a cercare
di riconquistare la provincia per timore delle milizie Balaka e Seleka”.
Mons. Nzapalainga: è possibile che io incontri la prova e la morte
“Io preparo i genitori, i cristiani, al rischio che mi assumo per il gregge. È possibile
che io incontri la prova e la morte. Non ho cambiato il mio programma - afferma mons.
Nzapalainga - e continuo l’annuncio e la realizzazione delle opere di bene. Le visite
che faccio ai villaggi sono una fonte di gioia. In generale, tutte le autorità cercano
d’incontrarmi e pensano che io possa essere il loro portavoce presso il governo. Tuttavia,
mi prendo il tempo per ascoltare e discernere. In alcune località abbiamo curato alcune
persone, che hanno recuperato la salute. Così, la vita viene salvata. Di fronte alla
minaccia di morte, sono rimasto sereno perché cerco il bene degli altri”.
Possibile visita di Papa Francesco: una benedizione per il Paese
Quanto all’ipotetico viaggio di Papa Francesco entro quest’anno nella Repubblica Centrafricana
e in Uganda, l’arcivescovo conclude: “La visita del Papa sarebbe una fonte di benedizione.
Dio non ci ha dimenticati e ci viene incontro attraverso il Santo Padre che viene
ad asciugare le nostre lacrime, a confortarci e invitarci a intraprendere il cammino
della riconciliazione”. (R.P.)
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