2015-04-09 14:30:00

Pasqua ortodossa: Messaggio di Bartolomeo I


“Il male viene vinto attraverso il bene e mai attraverso il male”. È il messaggio che il patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, rivolge al mondo ortodosso. Con una settimana di differenza - riporta l'agenzia Sir - gli ortodossi celebrano la festa della Pasqua domenica 12 aprile, secondo il calendario giuliano. Il “pensiero” del patriarca va quest’anno alle tante situazioni di guerre e conflitti che si vivono nel mondo. “Mentre noi con gioia festeggiamo la Resurrezione del Signore, quale realtà di vita e di speranza - scrive Bartolomeo -, attorno a noi, nel mondo, sentiamo le grida e le minacce della morte, che lanciano da molti punti della terra, coloro i quali credono di poter risolvere le differenze degli uomini con l’uccisione degli avversari, fatto che costituisce anche la più grande dimostrazione della loro debolezza. 

Con la vendetta il mondo non migliora
Infatti, attraverso la provocazione della morte del prossimo, attraverso la vendetta contro l’altro, il diverso, il mondo non migliora, né si risolvono i problemi degli uomini”. “I problemi - incalza il patriarca - si risolvono in verità col riconoscere e l’onorare il valore della persona e col rispetto dei suoi diritti. Al contrario invece, i problemi di ogni sorta vengono provocati e inaspriti dal disprezzo della persona umana e dalla violazione dei suoi diritti, soprattutto del debole, il quale deve poter sentirsi sicuro ed il forte deve essere giusto perché ci sia pace”.

E' sempre presente colui che ha vinto la morte per sempre: Cristo
​“Ma Cristo è risorto dai morti”, scrive Bartolomeo pensando alla Pasqua, “e ha dimostrato in questo modo la impossibilità della morte di prevalere e di provocare un mutamento costante nel mondo. Le situazioni createsi con la morte sono controvertibili, poiché, malgrado gli eventi, sono momentanee, non hanno radice e linfa, mentre è sempre presente invisibilmente, colui che ha vinto la morte per sempre, Cristo”. E conclude: “Noi, che abbiamo la nostra speranza in Lui, crediamo che il diritto della vita appartenga a tutti gli uomini”. (R.P.)








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