2015-04-11 14:24:00

Un cinema al Gemelli: il progetto di Medicinema


Costruire una sala cinematografica all’interno del Policlinico Gemelli. Questo l’obiettivo della onlus Medicinema, che ha lanciato una raccolta fondi con uno spot cinematografico firmato da due artisti d’eccezione. Ce ne parla Elvira Ragosta:

Uno spazio destinato alla cinematerapia per i degenti del Policlinico Gemelli, i loro familiari, i volontari e gli infermieri. Una sala capace di ospitare fino a 130 persone, compresi i pazienti allettati. Il cantiere per il progetto della onlus Medicinema è già al lavoro. A sostenere l’iniziativa anche il regista Premio Oscar, Giuseppe Tornatore, e  il cantautore, Claudio Baglioni, che hanno firmato rispettivamente la regia e le musiche dello spot per la campagna di raccolta fondi. Uno spot già proiettato in tantissime sale italiane. Sull’iniziativa, abbiamo intervistato Francesca Medolago Albani, del direttivo di Medicinema.

R. – Il progetto è nato da un incontro – direi casuale e molto fortunato – tra la nostra Presidente Fulvia Salvi, e l’esperienza Medicinema Uk. Attualmente le sale cinematografiche sono 362 in tutta Italia, ma ci stiamo ampliando a tutti i circuiti di cinema indipendenti e stiamo portando a termine tutte le procedure per essere inseriti negli spazi solidali anche delle emittenti televisive.

D. – Qual è l’importo totale per la realizzazione della sala cinematografica al Gemelli, e quanto è stato raccolto finora?

R. – Il budget previsionale per la realizzazione è di circa 500.000 euro. Attualmente siamo arrivati a raccoglierne circa la metà.

D. – Ci sono stati già progetti simili che Medicinema ha realizzato in Italia?

R. – Il nostro progetto pilota è partito, quindi ha iniziato la programmazione ed è in attività da ottobre scorso, all’istituto clinico Humanitas di Rozzano, in provincia di Milano. Stiamo poi attualmente dialogando con diversi altri ospedali che in altre regioni d’Italia sono interessati a portare il programma di Medicinema ai loro pazienti.

D. – Ci racconta dell’esperienza della realizzazione dello spot con Tornatore e Baglioni?

R. – È stata una esperienza bellissima. Abbiamo incontrato persone di grandissimo cuore e di grandissima generosità. In una sola giornata, Tornatore, con una troupe di circa 40 persone, che hanno prestato tutti la loro opera gratuitamente, anch’essi con grande generosità e lavorando molto intensamente e molto duramente, con dei ritmi che abitualmente un set cinematografico non ha, coinvolgendo i reparti, con i malati, gli infermieri, i medici, gli inservienti e i volontari. Baglioni è stato coinvolto e ha deciso di riarrangiare appositamente per la colonna sonora di questo spot una sua canzona, che si chiama “acqua dalla Luna”, che è anche un pezzo molto importante dal punto di vista dei testi, se lo si vuole studiare, perché è molto coerente con gli obiettivi di questo progetto; ed è entrato in una seconda fase, cioè nella fase di montaggio, di edizione e di missaggio dello spot. È stata una cooperazione tra personaggi di grandissimo spessore che si sono dedicati con veramente grande cuore a questa cosa.

D. – Perché e quanto è importante il cinema nella terapia del sollievo per i degenti di un ospedale?

R. – È veramente molto importante. Chi di noi che ha avuto, direttamente o indirettamente, esperienza di ospedale, conosce quella situazione di limbo in cui ci si trova, quando si è, soprattutto per lunghi periodi, in una camera di ospedale: quindi la sensazione di isolamento, di solitudine... E l’idea di coinvolgere più persone, farle uscire dalla propria stanza - con un momento di distrazione, ma spesso anche di riflessione, e comunque sicuramente di condivisione, con altre persone, con altri pazienti, e con i propri amici e familiari, e quindi contribuire al miglioramento della loro condizione psicologica - è estremamente importante anche per il recupero sul lato fisico.








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