2015-04-12 13:00:00

Corso di esorcismo. Fra Palilla: i sacerdoti non parlano del diavolo


Prenderà il via domani, presso l’Università Europea di Roma, la decima edizione del corso ‘Esorcismo e preghiera di liberazione’. Ricco di conferenze e tavole rotonde, l’evento ha l’obiettivo non solo di far conoscere l’esorcismo dal punto di vista teologico e scientifico ma anche quello di mettere in guardia contro la diffusione massiccia di occultismo, esoterismo e satanismo. Spesso Papa Francesco parla del diavolo, ma nella Chiesa in generale forse se ne parla sempre di meno, come afferma l’esorcista fra Benigno Palilla, tra i partecipanti al Corso, al microfono di Federico Piana:

R. - Forse, in parte - come dire - la causa siamo anche noi sacerdoti e religiosi che non parliamo di questa realtà, almeno quanto la Liturgia ci permette di fare. Il Diavolo realmente esiste, come insegna anche il Catechismo della Chiesa cattolica pubblicato durante il pontificato di San Giovanni Paolo II; cioè quando anche commenta il Padre Nostro “liberaci dal male”, il “malum” - in latino - è il maligno. E spiega il Catechismo che si tratta di una persona: è il maligno, il tentatore di cui parla Gesù. Io mi rendo conto che chi non è venuto a contatto con questa realtà, evidentemente fa fatica. Io ho avuto un’esperienza anche di un biblista che ha partecipato a tre esorcismi – non li aveva mai fatti – ed è rimasto lì a guardare e poi ha detto: “Guarda, un conto è studiare sui libri, un conto è incontrare questa realtà”. L’arma più pericolosa nelle mani del Demonio non è tanto la possessione, la vessazione, l’infestazione; l’arma più pericolosa è quella della tentazione del peccato. Col peccato veramente il Demonio ci possiede, noi entriamo sotto il suo potere.

D. – Che cos’è un esorcismo? Molto spesso viene sottaciuto questo argomento: si  nega il Demonio e poi si nega anche l’esorcismo e la preghiera di liberazione …

R. – L’esorcismo è una preghiera pubblica della Chiesa, è quindi Liturgia. L’esorcista in quel momento rappresenta tutta la Chiesa, attraverso un rito ben preciso. Diversa invece la preghiera di liberazione, perché la preghiera di liberazione è una preghiera privata; cioè il singolo prega, non con quella preghiera ufficiale della Chiesa, ma può essere una preghiera spontanea o può prendere qualche Salmo dalla Bibbia: una preghiera così, privata.

D. – Si procede all'esorcismo solamente in casi eccezionali ...

R. – Ma certo! Innanzitutto, non si può procedere all’esorcismo se non si è certi che ci si trovi dinanzi a una possessione diabolica, una vessazione diabolica. L’esorcismo nella forma invocativa – non parlo di quella imperativa – può essere utilizzato anche come strumento diagnostico, significa che certi elementi, tipici di una possessione diabolica o vessazione diabolica, compaiono soprattutto durante l’esorcismo. Cioè, nell’esorcismo facilmente il Demonio, se c’è, viene allo scoperto. Noi poi soprattutto disponiamo dell’avversione al sacro della persona. In più, io dispongo di un elemento che mi ha insegnato il mio maestro, padre Matteo Ragrua: risposte da parte di una persona che – direbbe un medico che si tratta di uno sdoppiamento di personalità – risposte alle volte profonde da un punto di vista teologico…

D. – … anche teologico, perché il Demonio è un fine teologo, dobbiamo dirlo…

R. – … sì … per cui uno comincia a capire che si tratta non di una patologia o sdoppiamento di personalità, ma sia proprio quella personalità di cui parla la Bibbia. Ad esempio, ricordo un caso specifico: in quella circostanza, questa persona, diciamo sdoppiata come personalità, mi dice: “Questa persona è mia e non te la do”. Io ho detto: “Guarda, lo avesse detto Gesù lo capirei, perché ha dato la vita. Tu cosa hai dato a questa persona perché possa dire che è ‘tua’?”. Risposta: “Odio”. “Ma odiando, ricavi almeno un beneficio?”. “Nessun beneficio”. Guarda, dal punto di vista teologico, uno che è ammalato non può dare questa risposta. Perché così come Dio non sa fare altro che amare - e amando non ci ricava proprio niente, perché lui è felice, infinitamente felice, non può utilizzare tutto questo per la sua felicità – così il Demonio non sa fare altro che odiare e odiando non ricava proprio niente, perché è puro odio.

D. – Come ci si difende da tutto questo?

R. – Io penso che, come ci hanno detto anche i vescovi, bisogna evangelizzare, evangelizzare, evangelizzare! Anche perché tante persone che frequentano l’occultismo sono persone che addirittura vengono anche in chiesa. Vuol dire che la nostra evangelizzazione non è adeguata, bisogna qui insistere!








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