Non è stata rivendicato, ma sembra si sia trattato di un attentato: è questa l’ipotesi degli inquirenti che stanno indagando sull’esplosione avvenuta venerdì sera intorno alle 22.30 al Central Festival, un centro commerciale dell’isola turistica di Samui, nel sud della Thailandia, in cui sono rimaste ferite sei persone, tra cui una ragazzina italiana di 12 anni. Fortunatamente a quell’ora il centro stava chiudendo e quindi il bilancio dell’attacco è stato piuttosto contenuto. Alla stessa ora, inoltre, in un’altra città del sud, Surat Thani, è andato a fuoco il magazzino di una cooperativa agricola.
Le ipotesi investigative
Secondo la polizia locale, il mezzo esploso nel centro
commerciale sarebbe da inserire nella guerriglia separatista di matrice islamica che
da una decina d’anni infuria nel sud del Paese e che finora ha mietuto circa seimila
vittime; secondo il governo di Bangkok, invece, dietro alla vicenda potrebbe esserci
un gruppo di oppositori che sarebbero responsabili anche di altre misteriose esplosioni
avvenute quest’anno, una delle quali, nel febbraio scorso, proprio davanti a un altro
centro commerciale, ma della capitale: il Siam Paragon. (R.B.)
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