2015-04-14 15:02:00

La Santa Sede all'Expo: presenza di riflessione e di proposta


Conferenza stampa presso la Sala Stampa vaticana, stamattina, per la presentazione del Padiglione della Santa Sede a Expo 2015. Tra gli interventi, quello del cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, mons. Domenico Pompili, sottosegretario della Conferenza episcopale italiana, e mons. Luca Bressan, vicario episcopale per la Cultura, la Carità, la Missione e l’Azione Sociale nella Diocesi di Milano. Il Padiglione della Santa Sede, è stato precisato, avrà un carattere sobrio, sarà uno dei più piccoli dell’esposizione, e avrà costi contenuti: non più dei 3 milioni di euro già stanziati. Adriana Masotti:

Con la sua partecipazione all’Expo di Milano, la Santa Sede conferma l’importanza dell’essere presente e di prendere parte ai dibattiti sulle questioni cruciali relative alle modalità di abitare il pianeta e di custodirne il futuro. Così il cardinale Ravasi spiega, in conferenza stampa, il perché del Padiglione realizzato in collaborazione con la Cei e la diocesi di Milano. Avrà come titolo due citazioni bibliche: “Non di solo pane” e “ Dacci oggi il nostro pane”. Il card. Gianfranco Ravasi:

“Queste due frasi, in pratica, riescono a presentare i due volti fondamentali di questo simbolo, che è un simbolo universale, il simbolo del cibo. Un simbolo universale perché appartiene a tutte le culture e non semplicemente perché l’uomo è ciò che mangia, ma anche per l'aspetto metaforico. E c’è poi l’altro volto, quello spirituale: “Non di solo pane…".

Il padiglione  della Santa Sede offrirà un percorso espositivo fatto di una mostra fotografica, due importanti opere d’arte, una parete cinematografica e una serie di eventi su temi specifici. Quattro le dimensioni evidenziate nell’allestimento: un giardino da custodire, un cibo da condividere, un pasto che educa, un pane che rende Dio presente nel mondo. Mons. Domenico Pompili sottolinea l’utilità di far conoscere quello che le chiese che sono in Italia già fanno per garantire l’alimentazione a chi ne è privo. E offre alcuni dati:

“Circa quattro milioni sono le persone stimate al di sotto della soglia alimentare, di cui il 70% cittadini italiani, e sono circa 15 mila le strutture caritative sul territorio che, attraverso i banchi alimentari, le mense o altre forme di intervento più innovative, offrono aiuto a chi ne ha bisogno”.

Mons. Pompili parla dell’impegno ecclesiale attivo sul piano culturale, su quello della sensibilizzazione ed educazione al corretto uso del cibo e sul piano più strettamente operativo. Oltre mille le iniziative diocesane anticrisi in corso dal nord al sud della penisola.

Per la diocesi di Milano interviene mons. Luca Bressan, che afferma: “Come Diocesi ci sentiamo impegnati a dare forza al messaggio che la Chiesa intende portare ad Expo, “Non di solo pane”, moltiplicandolo e distribuendolo per le vie della città, dove la gente vive e lavora, in quegli spazi che i turisti e visitatori di Expo attraverseranno”. Quattro in particolare i momenti forti:

“Partiremo il 18 maggio con questo grande evento in Piazza Duomo, che ricorda il motivo per cui la Chiesa in Expo è presente e cioè per dare a pensare questo grande evento che vuole far riflettere sulle grandi iniquità, come Papa Francesco spesso ricorda, e su come sia un obbligo per la Chiesa lavorare per chiedere il diritto al cibo”.

Particolare attenzione, poi, sarà data alla celebrazione della festa del Corpus Domini, “occasione per testimoniare al mondo che il nutrimento e il futuro dell’uomo e del creato sono custoditi e generati dal pane che in realtà è il corpo e il sangue di Gesù Cristo morto per noi e risorto, amore di Dio fatto carne”. Prevista una Festa del Creato, particolarmente cara alla Chiesa ortodossa, “per dire che non si può non essere ecologici proprio perché cristiani”, e infine il 27 ottobre, data che ricorda la Giornata di preghiera per la pace voluta da Papa Giovanni Paolo II ad Assisi, un incontro di dialogo e di ascolto, di digiuno e di ascesi assieme a tutte le grandi tradizioni religiose, per ricordare l’importanza di promuovere la giustizia e la solidarietà.








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