2015-04-15 14:17:00

Il cordoglio del Papa per la morte del card. Roberto Tucci


Si è spento ieri sera a Roma il cardinale Roberto Tucci. Il 19 aprile avrebbe compiuto 94 anni. Gesuita, è stato direttore della Civiltà Cattolica e della Radio Vaticana, nonché organizzatore dei viaggi papali. Papa Francesco, in un messaggio di cordoglio inviato a padre Adolfo Nicolás, preposito generale della Compagnia di Gesù, ricorda con “animo grato” la “preziosa collaborazione” prestata per tanti decenni da questo “stimato” porporato alla Santa Sede. Ne rammenta quindi la sua “vita operosa e dinamica, spesa nell’adesione coerente e generosa alla propria vocazione quale religioso attento alle necessità degli altri e pastore fedele al Vangelo e alla Chiesa, sull’esempio di Sant’Ignazio”. I funerali del cardinale Tucci saranno celebrati venerdì 17 alle 15.30, nella Basilica Vaticana, dal cardinale Angelo Sodano, decano del Collegio Cardinalizio. Al termine, Papa Francesco presiederà il rito dell’Ultima Commendatio e della Valedictio. Il servizio di Adriana Masotti:

Napoletano, figlio di madre inglese di confessione anglicana, il card. Tucci dovette soffrire e faticare per farsi sacerdote e gesuita. Nonostante l’opposizione della famiglia a soli 15 anni entra nel noviziato della Compagnia di Gesù. Nel 1950 viene ordinato sacerdote. Chiamato nel 1956 a collaborare con la rivista dei Gesuiti, La Civiltà Cattolica, dopo tre anni ne assume la direzione. Durante i lavori del Concilio Vaticano II svolge un’intensa attività, sia nella fase preparatoria che nello svolgimento delle varie sessioni in veste di perito: rilevante il suo contributo alla stesura delle Costituzioni Gaudium et spes e Lumen gentium. Quotidiano era allora il suo contatto con i giornalisti di lingua italiana per informarli sui lavori conciliari. E’ poi consultore del segretariato per l’Unità dei cristiani, dal 1967 al ‘69 ricopre l’incarico di segretario generale della Provincia italiana della Compagnia di Gesù e in seguito quello di consigliere del padre generale, Pedro Arrupe. Paolo VI nel 1973 lo nomina direttore generale della Radio Vaticana. E come direttore dell’emittente pontificia, padre Tucci accompagna Giovanni Paolo II nel suo primo viaggio, in Messico, nel 1979, a cui seguirono tutti gli altri di cui, dal 1982, diventa l’organizzatore principale. Papa Wojtyla lo crea cardinale alla soglia degli 80 anni, ma molti tra noi della Radio Vaticana, su sua esplicita richiesta, continuano a chiamarlo con l’appellativo di “padre” espressione dell’affetto maturato negli anni. E un rapporto di vicinanza e di profonda amicizia era quello che il card. Tucci ha vissuto con Giovanni Paolo II. Così il porporato ricordava Papa Wojtyla in un’ intervista di Alessandro Di Bussolo del Centro Televisivo Vaticano:

“Anzitutto, si tratta di un uomo di fede, una fede alimentata dalla preghiera. Si può dire che era in preghiera continua. Io lo vedevo pregare in macchina il Rosario oppure il breviario; lo vedevo in elicottero, in treno, in aereo: era una continua preghiera, anche quando entravamo in una chiesa ed eravamo in ritardo. (…) La tranquillità gli veniva sempre da questa grande unità col Signore. Io prego sempre il Signore che ne dia un pochino anche a me e mi rivolgo proprio a Giovanni Paolo II affinché mi aiuti. Certamente, mi ha fatto un grande favore: da ragazzo ero in una congregazione mariana - ed è lì che sono diventato cattolico e poi sono diventato anche gesuita - dove si recitava il Rosario. Durante la mia vita, lo avevo un poco trascurato, ma poi sentendo il Papa parlare dell’importanza del Rosario - che insieme con la Madonna permette di 'ripassare' l’intera vita di Gesù - posso dire che oggi è diventata la mia preghiera più cara: ogni giorno dico il Rosario e sento quanto sia importante la preghiera del Rosario, che prima consideravo una cosa noiosa, ripetitiva… Ora non la considero più tale e lo devo a lui”.

Alberto Gasbarri, attuale direttore amministrativo della Radio Vaticana, fu dal 1973 stretto collaboratore del card. Tucci nell’organizzazione dei viaggi papali e poi suo successore in questo incarico. Del porporato gesuita mette in evidenza due aspetti: la semplicità e l’umiltà. Ascoltiamo il dott. Gasbarri al microfono di Roberto Piermarini:

R. – Padre Tucci per me è stato un maestro di vita e di lavoro. Ricordo la sua grande umiltà, la sua semplicità, l’amore per tutta la gente e il grande senso di carità che aveva. Era una persona di altissimo livello culturale, di grande preparazione teologica. Ricordo un episodio molto simpatico, quando Papa San Giovanni Paolo II scherzando, mentre tornavamo da un viaggio e gli illustravamo tutti i problemi logistici della preparazione del viaggio, lui – ridendo – gli disse: “Eh, caro padre Tucci, lei come è caduto in basso! Dalla teologia all’organizzazione!”. Naturalmente era una battuta, perché San Giovanni Paolo II lo apprezzava moltissimo per questo suo lavoro al servizio della Chiesa e della Santa Sede ...








All the contents on this site are copyrighted ©.